Ncd, Psd´Az e Patto Civico ritornano sulle questioni aperte dell´aeroporto: dal bando della Security alla continuità territoriale. Appello alle forze politiche
ALGHERO - «Mentre resta ancora sconosciuto il piano industriale tenuto segreto grazie alla gara gestita dell'assessore Deiana, apprendiamo solo dalle notizie di stampa della sostanziale volontà della nuova proprietà della Sogeaal, la F2i, a non impostare nuovi investimenti per sviluppi sull'aeroporto di Alghero nè in termini di traffico nè di infrastrutture. L'unica attività segnalata pare essere quella del taglio dei costi del personale». Ncd, Psd'Az e Patto Civico ritornano sulle questioni aperte dell'aeroporto, convinti che sia in atto una «volontà di cancellare qualsiasi prospettiva per il nostro territorio».
Prima fra tutte il bando della Security su cui manifestano più di perplessità, soprattutto sui costi dell'operazione [
LEGGI]: «forse gli obiettivi sono altri visto che il servizio relativo ai controlli della sicurezza non viene pagato dalle entrate della gestione caratteristica ma direttamente dall' Enac sulla base del traffico generato. Quindi non stiamo parlando di un costo che pesa sulla gestione di una società aeroportuale; anzi una attenta ed efficiente organizzazione del servizio di sicurezza può addirittura essere redditizia, e il management della Sogeaal cosa fa? Se ne priva!».
«Anche per la continuità territoriale non facciamo che sentire annunci. Basta con le parole, ci vogliono subito i fatti. Come ha dimostrato l'europarlamentare Stefano Maullu che in meno di 24 ore dal suo annuncio, nel corso della conferenza stampa organizzata insieme a Patto Civico Alghero, NCD e Psd'az, ha depositato un'interrogazione al Parlamento Europeo sull'esiguo impegno finanziario dell'Italia per la continuità aerea in Sardegna» proseguono.
E concludono: «Crediamo sia giunto il tempo di ribellarsi a tutto questo. Chiediamo a tutti i cittadini, ai giovani in particolare, alle forze politiche, alle associazioni, al mondo scolastico e universitario, alle società sportive, alle associazioni imprenditoriali, ai sindacati di sollevarsi tutti contro questa ingiustizia e di far valere i diritti del popolo che non ne può più dei giochi di potere della Regione, dei partiti che lo stanno governando contro la propria volontà. Basta con sindaci deboli e complici come Mario Bruno, basta con un Presidente di Regione che va contro i sardi, basta con un assessore che ha dichiarato guerra al popolo».