Antonio Burruni
13 giugno 2007
Emergenza cani: Tra sporcizia e randagi
Escrementi lasciati in abbondanza sui marciapiedi e randagi che vagano liberamente per la città. Pochi controlli e scarsi gli spazi a disposizione degli animali

ALGHERO - «Portate i vostri cani a c... a casa vostra» e «Per i padroni di casa cafoni. Allontanatevi da questo palazzo. Siamo stanchi di riempirci: piedi/abiti e case della vostra m... basta». Sono questi solo gli ultimi, di vari cartelli esposti su finestre, portoni, alberi e pali della luce in giro per Alghero. Questi sono spuntati nei giorni scorsi sui davanzali di un appartamento di via Vittorio Emanuele. Il problema-cani, sta crescendo in città. Sono tanti i randagi che scorrazzano liberi. Ma anche per quanto riguarda i cani “domestici”, la situazione non è rosea. Troppo spesso, infatti, i proprietari portano il loro animale a fare i bisogni lunga la strada e poi, al contrario di quello che la legge imporrebbe, non raccolgono gli escrementi con gli strumenti appositi. Sia chiaro, molti sono rispettosi della legge e dell’ambiente ed escono perfettamente muniti di paletta, bustine ed attrezzi vari, utilizzando anche l’oasi canina (temine forse esagerato per definire lo spazio), ma non è così per tutti. Il risultato è sotto gli occhi e, purtroppo, sotto le scarpe di molti. Marciapiedi pieni di escrementi canini, che fanno compiere autentici slalom ai passanti. Immaginate la situazione per una mamma che deve evitare le “trappole fisiologiche” con passeggini e carrozzine. Spesso, qualche residuo resta sulle ruote e viene portato in casa. Ovviamente impossibile far correre da solo un bambino sul marciapiede. C’è anche chi, ciclicamente, cerca di risolvere il problema, facendosi giustizia da solo. Se prima, venivano usati i “bocconi avvelenati”, ora la modernità ha preso piede anche in questo campo. E’ successo che, nella centrale via La Marmora, qualcuno abbia contornato le aiuole con della polvere velenosa, causando pericolo per gli animali, ma anche per le persone, soprattutto per i bambini. «Una sera mi è capitato di portare lì il mio cane – racconta un cinofilo – c’era della strana polvere attorno alle aiuole, ma non ci avevo fatto caso. Tornati a casa, il mio cane, iniziò ad avere disturbi. Tremava ed ebbe una sorta di paralisi che durò diverse ore. Fortunatamente è un cane di grossa taglia e si riprese. Ma un cane più piccolo – conclude – sarebbe certamente morto». Il problema è quindi variegato e di difficile soluzione immediata. La speranza degli algheresi si rivolge in due direzioni. Che la forza pubblica vigili con severità, utilizzando gli strumenti che la legge concede, e che i proprietari dei cani tornino ad essere più civili. Speranze vane? Chi vivrà vedrà. Intanto, l’unico consiglio utile in questi casi è "quando passeggiate per Alghero, guardate bene dove mettete i piedi".
Nella foto il cartello in questione
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