P.P.
7 luglio 2017
«Chi rischia di più è la sanità di Alghero e Ozieri»
Secondo Marco Tedde è emblematico il caso dei locali e attrezzature pronte presso l’ospedale civile di Alghero per ospitare i nuovi reparti di Terapia intensiva cardiologica ed endoscopia, con i servizi che non decollano

ALGHERO - «Siamo al fianco dei sindacati e dei lavoratori perché occorre lottare per bloccare la deriva ragionieristica della sanità sarda, e per invertire le azioni della ATS che puntano a depotenziare la sanità del sassarese, e specialmente quella del presidio di Alghero-Ozieri». Così il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde commenta la sua partecipazione alla manifestazione organizzata stamattina dai sindacati FSI, Fials e Nursind a difesa della sanità sarda assieme ad altri esponenti politici del sassarese. «Quella che rischia di più è la sanità di Alghero e Ozieri, che è oramai abbandonata a se stessa». Secondo Tedde è emblematico il caso dei locali e attrezzature pronte presso l’ospedale civile di Alghero per ospitare i nuovi reparti di Terapia intensiva cardiologica ed endoscopia, con i servizi che non decollano. Terapia Intensiva Cardiologica che è costata 1,2 milioni di euro. Stessa sorte per il nuovo ambulatorio di endoscopia e per adeguare gli spazi che ospitano le unità di Medicina, Ostetricia, Chirurgia ed il laboratorio analisi.
«Terapia intensiva cardiologica è ancora al palo – denuncia Tedde - nonostante sia indispensabile assieme alla rianimazione per potere avere il riconoscimento del 1° livello ospedaliero. Così come endoscopia e il laboratorio analisi continuano ad essere ospitati in spazi non adeguati, con conseguenti ricadute negative per gli ammalati e gli operatori». Tedde ricorda per l’ennesima volta che nella proposta di riorganizzazione, alla quale si accinge a fare significativi emendamenti, per Alghero – Ozieri non viene previsto il 1º livello, raggiunto da realtà con minori requisiti.
«E’ il caso di San Gavino Monreale e di Iglesias che sono vicine a Cagliari e hanno un bacino di utenza di gran lunga inferiore ad Alghero-Ozieri. Sono, queste, aree territoriali per le quali la Regione Sardegna assicura risorse e la presenza di tutte le discipline e specialità previste dalla classificazione del 1° livello. Alghero subisce, invece, una declassificazione strisciante che rischia di pregiudicare non solo il 1° livello, ma la stessa qualificazione di ospedale di base. Col concreto rischio di depauperamento di tradizionali eccellenze in grado di servire in modo efficace un bacino che durante la stagione estiva supera i 200 mila abitanti».
«Non si può assistere in silenzio –attacca l’ex sindaco di Alghero- allo svilimento del Centro Trasfusionale di Alghero che rischia di essere degradato sul campo a semplice emoteca nonostante le donazioni di sangue siano cresciute del 300% e sia aumentata la produzione di plasma per emoderivati. E non si può non reagire con forza alla probabile chiusura del Punto nascite e all’abbandono dell'ospedale marino». Secondo Tedde, in questo quadro demolitorio si inserisce l’affossamento del Centro di Salute Mentale e del Serd, privati delle necessarie professionalità, che non possono dare le risposte sanitarie cui sono deputati.
«In definitiva –sottolinea Tedde- la sanità del sassarese e di Alghero-Ozieri hanno necessità di essere difese dagli assalti demolitori della Giunta Pigliaru e del DG dell’ATS che ha oramai assunto il ruolo di “dominus” incontrastato. In questo scenario preoccupante continuano a brillare per la loro distrazione i consiglieri regionali del centro sinistra sassarese e i sindaci di Sassari e Alghero che continuano ad essere impegnati in guerre politiche e dimenticano il loro strategico ruolo all’interno del sistema sanitario. Ora – chiude Tedde - attendiamo alla prova dell’aula la riorganizzazione ospedaliera, che cercheremo di destrutturare e migliorare con importanti emendamenti nell’esclusivo interesse del diritto alla salute dei sardi».
Nella foto: Marco Tedde con Langella (FdI) e Di Gangi (Azione Alghero)
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