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Antonio Sini 11 luglio 2017
Posidonia affondata, intuizione di Gavino Ruiu
Il vegetale rimosso dalle spiagge si sarebbe dovuto rilasciare in mare al largo di Cappo Caccia trasportato da chiatte, con partenza da Fertilia. E già all’esordio della sua proposta, verso la fine degli Anni Novanta, la città si divise in due, schierata al netto fra chi sosteneva l’idea e chi l’avversava definendola bizzarra
Posidonia <i>affondata</i>, intuizione di Gavino Ruiu

ALGHERO - La notizia che ad Alghero si vorrebbe far “affondare” la posidonia ha generato un coro di consensi [LEGGI]. Oplà, ci siamo detti, nulla di nuovo all’orizzonte. E la memoria ci ha portato lontano nel tempo. Chi in città ha più di quarant’anni, e ha seguito le vicende politiche locali, ricorderà il nome di Gavino Ruiu. Parliamo di un politico locale, già assessore, vicesindaco, nonché sindacalista della Uil, già socialista, componente del Movimento “Uniti per il Riformismo”, aderente ai Ds-Sfs, che ha avuto il pregio di precorrere i tempi con una velocità ed un intuito che oggi bisogna riconoscergli pubblicamente.

Ed è stata di Ruiu l’idea resa pubblica, di rimuovere la Posidonia dai litorali, e scaricarla in mare. Il trasporto, secondo lui, doveva avvenire su chiatte, che preso il largo ad alcune miglia dopo Capo Caccia, rilasciava al mare un prodotto che per i litorali algheresi era ingombrante ed oneroso oltremisura per le casse comunali. E già all’esordio della sua proposta, verso la fine degli Anni Novanta, la città si divise in due, schierata al netto fra chi sosteneva l’idea e chi l’avversava definendola bizzarra.

Oggi che l’intuito di Ruiu ha ripreso corpo, l’originalità proprio non c’è, e corre l’obbligo di rimarcare che forse fra tante, la proposta non è per niente bislacca. L’unica perplessità, anch’essa esplicata nel dettaglio, riguardava il sito da identificare, per poter far stazionare e caricare il vegetale marino. Si pensò all’attracco di Fertilia, dove per ovvi motivi, soprattutto quello riguardante il decongestionamento del porto di Alghero, si poteva pensare ad una base di approdo e partenza delle chiatte verso il largo. Oggi l’idea, specie sui social, è condivisa da moltissimi, ma di traverso si metteranno le Istituzioni regionali e forse anche nazionali, incapaci di trovare una soluzione ad una problematica che affligge le città rivierasche come Alghero e che incide pesantemente sulla spesa e sull’impatto ambientale.

Nella foto: Gavino Ruiu



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