Red
5 ottobre 2017
Ottana, inaugura il nuovo impianto sperimentale
E´ l’Impianto sperimentale a concentrazione della Sardegna, il cui primo lotto è stato inaugurato questa mattina nell’area industriale di Ottana alla presenza degli assessori regionali dell’Industria e dei Lavori pubblici Maria Grazia Piras ed Edoardo Balzarini

OTTANA - Un impianto solare unico nel suo genere per l’integrazione delle tecnologie utilizzate ed esempio di eccellenza nel campo dello sfruttamento delle fonti rinnovabili: è l’Impianto sperimentale a concentrazione della Sardegna, il cui primo lotto è stato inaugurato questa mattina (giovedì), nell’area industriale di Ottana, alla presenza degli assessori regionali dell’Industria e dei Lavori pubblici Maria Grazia Piras ed Edoardo Balzarini, dell’amministratore unico di Enas Giovanni Sistu e di Alfonso Damiano, docente dell’Università degli studi di Cagliari, che ha fornito il supporto tecnico scientifico allo sviluppo del progetto. Il progetto è stato realizzato dall’Enas e finanziato dall’Assessorato regionale dell’Industria (10milioni di euro) e dall’Assessorato regionale dei Lavori pubblici (2milioni). L’impianto utilizza tecnologie solari a concentrazione che sfruttano insieme il termodinamico e il fotovoltaico. Si tratta di una piattaforma di sperimentazione di scala industriale aperta alla ricerca applicata nei settori delle tecnologie solari, dei sistemi di accumulo energetici e della gestione delle microreti. L’impianto ha la possibilità di erogare una potenza elettrica complessiva di un Mwe e consentirà la gestione dell’energia prodotta attraverso due sistemi di accumulo, termico ed elettrochimico. Altro dettaglio rilevante: tutti gli elementi che costituiscono l’impianto sono di manifattura italiana.
«Si tratta di un impianto sperimentale importante perché è un esempio di ciò che si può fare con lo sviluppo di smart grid all’interno delle aree industriali - ha dichiarato Piras - Il nostro obiettivo è rendere attrattive le zone a vocazione imprenditoriale come quella di Ottana, dove è nostro intento, e l’inaugurazione dell’impianto di oggi ne è una prova, creare infrastrutture per consentire una ripresa produttiva, a partire da settori quali l’agroalimentare e soprattutto quelli alternativi al vecchio modello industriale. Il messaggio che parte da Ottana è chiaro: dal Centro Sardegna si può ripartire con esempi di infrastrutture che puntano all’innovazione e alla ricerca. È la strada che stiamo tracciando grazie al Piano Energetico regionale che sta cambiando il modello energetico della Sardegna, dall’energia per l’energia all’energia che serve, sia per le imprese che per i cittadini, con lo sguardo rivolto anche alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione delle emissioni associate ai consumi. Tra l’altro, l’impianto di Ottana è la testimonianza che si possono fare impianti di rinnovabili in zone industriali senza consumare territori destinati a produzioni diverse. Il progetto inaugurato stamattina – ha concluso l’assessore – è l’esempio concreto che tutto questo è fattibile».
«Il lotto inaugurato oggi non è a se stante, ma è una parte di un intervento complessivo che la Regione ha ritenuto di realizzare per raggiungere un obiettivo importante: abbattere i costi energetici della gestione del sistema idrico multisettoriale a beneficio del bilancio regionale, come indicato dal Piano regionale di sviluppo - ha detto Balzarini - È un punto di partenza verso traguardi ancora più importanti. Nell’ambito del raggiungimento dell’autosufficienza energetica, l’Enas porterà avanti il completamento degli impianti a Ottana, un progetto suddiviso in quattro lotti per una spesa complessiva di 59milioni di euro. Un programma di interventi che, tra l’altro, porterà rilevanti cadute economiche nel territorio compreso tra Ottana e Noragugume. Inoltre, voglio sottolineare il lavoro di squadra tra i due assessorati, Industria e Lavori Pubblici: la sinergia è sempre un valore aggiunto. Infine – ha concluso l’assessore – ringrazio le donne e gli uomini dell’ufficio progetti di Enas, che si è distinto negli anni per la progettazione di grandi opere infrastrutturali della Sardegna».
«Siamo all’interno di un percorso lungo e articolato già avviato un anno fa con l’inaugurazione di un impianto da 4Mwh di tipo tradizionale - ha sottolineato Sistu - La particolarità di questo impianto innovativo è che consente non solo all’Enas, ma a tutta la Sardegna, di lavorare sulla realizzazione di impianti fotovoltaici a impatto ridotto. Produciamo l’energia che ci serve, vicino al territorio, riducendo gli effetti sull’ambiente. Poter fare esperimenti in un’area come questa ci avvicina ai nostri obiettivi. Inoltre, riduciamo i costi. L’Enas, per garantire la messa in pressione dell’acqua e consentire che la risorsa arrivi a tutti i sistemi locali, spende circa 9 milioni di euro all’anno. La Regione – ha ricordato l’amministratore di Enas – è impegnata in un processo di investimenti per neutralizzare questa spesa. Con gli interventi sul fotovoltaico e sull’idroelettrico speriamo di raggiungere l’obiettivo nel medio termine».
Nella foto: un momento dell'inaugurazione
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