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Luigi Coppola 10 settembre 2007
Tutto esaurito per le Voci d’Europa
A Portotorres un caloroso pubblico ha salutato la XXIVa edizione del Festival Internazionale di Cori Polifonici. Sorprese finali con tanti applausi
Tutto esaurito per le Voci d’Europa

PORTOTORRES - Calano le luci in Cattedrale (la Basilica dei Martiri Turrritani) sulla XXIVa edizione del Festival di Cori Polifonici Voci d’Europa. La giornata conclusiva (domenica 9 settembre) è vissuta nell’epilogo lungamente applaudito dal numeroso e competente pubblico, delle ultime esibizioni. Il coro danese Univesitetkoret Lille Muko, diretto da Jesper Grove Jorgensen, ha eseguito brani della tradizione sacra, scritti da autori vari a cavallo della fine Ottocento e inizio Novecento, dedicati in gran parte alla Vergine Maria. Brillante finale ha riservato la formazione scandinava, nell’Halleluja, dove i coristi passeggiano, mescolandosi sull’altare (trasformatosi in straordinario palco nelle serate festivaliere) come in una vera e propria Operetta. Per poi lasciare il campo ad un solo, attempato cantore, lasciato libero di cinguettare, saltellando come usignolo. Sino al richiamo in italiano (…è finito..!.), organizzato dal resto della truppa, già all’esterno delle navate. Risate ed ovazione garantita per il rituale bis. Decisamente austera, la seconda formazione. Gradito ritorno a Portotorres (avevano cantato nelle edizioni ’98 e 2001) i tedeschi del Kammerchor Saarbrucken, diretti dal Maestro Georg Grun. Repertorio in linea con la traccia solcata per l’edizione 2007: i canti dell’oratorio. La terza e conclusiva sessione delle Voci d’Europa, è una sorpresa annunciata. Il Voces8, “passione per la musica, senso della performance”, è un ensemble fondato nel 2003 da ex coristi dell’Abbazia di Westminster ed è composto di giovani talenti che si distinguono per le loro performance particolarmente inspirate. L’energia del gruppo ha riscosso notevole successo in Europa, diventando uno dei più famosi ensemble vocali. Il loro repertorio spazia dalla musica polifonica del XIII secolo ai più contemporanei arrangiamenti di musica Jazz. L’ensemble è particolarmente apprezzato per l’impegno che pone nel combinare diversi stili e colori vocali, al punto che la prestigiosa testata Classical Music Daily ha scritto del Voces8 come di un ensemble dal suono ricco di bellezza, con voci suadenti e avvolgenti che producono una struttura vocale pura e vellutata. I ragazzi inglesi mostrano una freschezza che spazia su generi diversi, arrivando a disegnare e realizzare coreografie di grandi Musical. L’eccezionale vocalese e le loro didascalie in un apprezzabile e simpatico italiano, strappano gli applausi più intensi per l’originale novità del Festival, prima assoluta in Italia. Targhe ricordo per tutti i partecipanti, ricevute anche dalle mani del sindaco, ed annunciate dall’elegante presentatrice Maria Carmela Solinas (CinqueStelle) ma le sorprese sono appena iniziate. Se la migliore parola è “..quella che non si dice..”, molte, non proprio intonate con l’emozionata atmosfera liberata dalle note, sono usate dal direttore artistico della manifestazione Giovanni Acciai. Il suo saluto al pubblico si trasforma in un duro j’accuse nei confronti di chi resta (nel direttivo Voci d’Europa), che spiega la sua uscita di scena. Il rispettoso silenzio del pubblico, tramuta nel fragoroso e lunghissimo applauso per la replica più bella dal palco. Tutti i Cori partecipanti guidati da quello di casa, il Polifonico Turritano e diretti dal giovane Maestro Luca Sannai, esprimono un gran finale all’unisono. Nei giorni tristi in cui a Modena si abbassa la Voce del Maestro Pavarotti, il Festival delle Voci d’Europa ricorda: passano gli uomini, strumenti e voci, vive la Musica e il bel Canto che perdurano nei secoli, testimonianza indelebile per l’Umanità.

Nella foto il sindaco Mura con i Maestri Sannai e Jorgensen



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