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Sergio Ortu
19 settembre 2007
"Tempio Maya", una montagna di sabbia da ripianare
Adagiata di fronte al primo muretto basso della passeggiata rischia di finire sulla strada alla prossima folata di maestrale

ALGHERO - Si è concluso il periodo di permanenza dello scultore della sabbia che aveva realizzato il tempio dei maya utilizzando la sabbia dell’arenile di San Giovanni. Un opera davvero suggestiva e che ha avuto anche il merito di riportare la sabbia sull’arenile. Lo scultore infatti ha recuperato quella che si trovava sul marciapiede e sul primo tratto della passeggiata Barcellona nei pressi dell’ex passaggio a livello. Ora però si pone un problema di non poco conto. La montagna si sabbia utilizzata per l’opera ormai dimessa e adagiata di fronte al primo muretto basso della passeggiata rischia di finire nuovamente sulla strada alla prossima folata di maestrale. Urge dunque un operazione di spianamento del cumulo di sabbia per impedire che decine di kg di sabbia finiscano disperse sulla strada e nei tombini. Sarebbe inoltre il caso di riflettere sull’opportunità di rialzare di qualche decina di centimetri i muretti realizzati lungo la nuova passeggiata. Essendo disposti a pettine e di un altezza irrisoria è sufficiente poco vento per far finire la sabbia sulla strada e sul prato verde della passeggiata. In molti, soprattutto addetti ai lavori, sostengono che nella realizzazione della passeggiata non si sia tenuto conto dei venti e del fatto che esiste un litorale che bisogna evitare svanisca per via di opere architettoniche poco opportune. Ad ogni modo si può ancora rimediare rialzando i muretti e magari installando anche sulla via lido dei cancelletti sugli ingressi alla spiaggia. Proprio in quei punti infatti si incanalano i vortici di sabbia che portano la sabbia anche quando il vento non è così forte da oltrepassare i muretti. I litorali algheresi sono un bene da salvaguardare in maniera seria anche con piccoli rimedi pratici, come ha sostenuto in un recente convegno sul tema, un geologo e sedimentologo docente del corso di laurea in scienze del mare di Alghero. Non sono necessarie grandi opere e grandi risorse basta affidarsi a professionalità competenti che potrebbero fornire soluzioni pratiche e di immediata attuabilità. La riviera del corallo basa gran parte della propria economia sul turismo balneare. L’amministrazione dunque dovrebbe vigilare costantemente sullo stato dei litorali al fine di garantire la permanenza e quindi lo stato di salute di mare e spiagge. Eppure ancora oggi si interviene con ruspe e altri mezzi invasivi poco rispettosi alle volte del delicato equilibrio dei litorali. Lasciar poi che vandali continuino a devastare le dune di Maria Pia rappresenta una grave manchevolezza delle istituzioni preposte alla vigilanza e controllo ambientale.
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