Questa l'amara considerazione di Giusi Angius, a cui evidentemente non è bastato il ricordo della famiglia pronunciato in pubblico dalle parole del sindaco di Alghero in occasione dell'inaugurazione dell'InfoAlghero
ALGHERO - «Per tutta la nostra famiglia oggi è un giorno doppiamente triste. Vedere, infatti, le immagini dell’inaugurazione del nuovo punto d’informazione comunale in quei locali, quelli della ex "Casa del Caffè" che vennero realizzati a metà degli anni ‘50 da mio padre e dal fratello Pietro ci ha fatto male». Così Giusi Angius, figlia di Raffaele, prende posizione perché «non invitata» all'inaugurazione del nuovo e moderno
InfoAlghero [
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«Ci ha fatto male perché ci ha ricordato la loro assenza e i quasi 50 anni trascorsi da entrambi nella conduzione di un bar che ha fatto la storia turistica di Alghero e perché abbiamo preso atto di quanto, appunto, la memoria si smarrisca troppo in fretta» ha scritto Giusi Angius sui
social, con un laconico, «per non dimenticare» associato alla foto della storica attività. Padre e zio che avevano gestito il locale fino a a qualche decennio fa, prima di lasciarne la gestione a terzi.
«Oggi sarebbe stato il modo migliore di ricordare mio padre e il fratello che realizzarono a proprie spese l’edificio che divenne di proprietà comunale senza alcun onere per le casse pubbliche, donando, tra l’altro, alla città l’importante opera dell’artista Gianvittorio Vacca, che abbiamo visto essere presente alla cerimonia, costituita dalle ceramiche decorate che ornano l’edificio». Questa l'amara conclusione della figlia Giusi, a cui evidentemente non è bastato il ricordo della famiglia Angius pronunciato in pubblico dalle parole del sindaco Mario Bruno.
Nella foto: un'immagine della Casa del Caffè di via Cagliari