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Red
26 settembre 2007
«Parco all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale»
Lo chiedono con una mozione i consiglieri di opposizione

ALGHERO – Mozione dei consiglieri Cherchi Giovanni, Tanchis Gavino, Curedda Vittorio, Salvio Nicola, Daga Enrico, Di Nolfo Valdo, Tedde Matteo, Scala Gavino e Piras Angelo, con la precisa richiesta che venga inserito all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, l’argomento Parco di Porto Conte. I consiglieri di opposizione ricordano che il parco è stato istituito dalla L.R. nr. 4 datata 26.2.1999 con precise finalità tra cui la gestione unitaria del complesso di ecosistemi, garantendo la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali, la loro fruizione sociale, la promozione della ricerca scientifica e della didattica ambientale, nonché lo sviluppo delle attività economiche compatibili. Considerato che a tutt’oggi, da oltre 9 anni, nessuna delle finalità è stata posta in essere e neppure sfiorata dalle precedenti gestioni fallimentari del Parco e preso atto -denunciano i consiglieri- che l’unica attività economica dal Consiglio Direttivo del Parco è stata quella di produrre stipendi legittimati soltanto dalla carica. Visto inoltre -si legge nella mozione- che esiste soltanto il logo del Parco (pomposamente originato da un concorso pubblico) ed una sede appena ristrutturata ma che non si è pensato neppure di istituire un sito Web, forse non sapendo con quali contenuti riempirlo, i consiglieri impegnano il Consiglio Comunale, nella sua qualità di Organo Assembleare del Parco a sollecitare l’Amministrazione Comunale nella accelerazione delle procedure per addivenire alla elezione del Presidente, del Consiglio Direttivo e degli altri Organi dell’Ente Parco. Raccomandando che le nomine siano improntate ad un minimo di professionalità, conoscenza della materia e voglia di lavorare -concludono- rinunciando in questa circostanza a logiche “Cencelliane” che superino l’attuale blocco tra i Partiti della attuale maggioranza, nell’auspicio che il Parco smetta di essere soltanto un bancomat per prebende politiche.
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