ALGHERO – Partecipazione dei cittadini alle scelte dell’Amministrazione. Questo è quello che a gran voce sostiene Valdo di Nolfo, il consigliere più giovane seduto nell’aula di via Columbano, dove ieri è iniziata la
discussione sul Piano Commerciale. «In questo piano vengono trasferiti mercatini e fiere senza il parere favorevole degli operatori interessati nonostante il regolamento del commercio su aree pubbliche del piano stesso preveda che ciò avvenga». Il piano prevede che il caratteristico Mercatino dell'antiquariato, artigianato e collezionismo che si svolge l'ultimo sabato di ogni mese in Piazza Civica sia trasferito in Piazza della Mercede e che il mercatino delle "bancerelle della passeggiata" che si tiene sul Lungomare Dante, sia diviso in due. Una parte trasferita presso i giardini di Via Vittorio Emanuele (gli operatori due anni fa vinsero il ricorso al TAR contro un'analoga decisione) e una parte rimanere nel lungomare, ma nel lato sinistro della carreggiata (finora il mercato si teneva nel lato destro) e solo da giugno ad ottobre. Valdo Di Nolfo non ci sta, ritenendo “poco razionale” la scelta di spostare i mercati. «Perchè decidere sulla testa di operatori economici che tanto hanno dato a questa città, ai cittadini e ai turisti, la città ha nuovi amministratori, un nuovo assessore al commercio oppure decide ancora l'assessore che negli anni scorsi aveva dichiarato guerra alle bancarelle?». Il mercato di Piazza Civica deve rimaner dov’è perchè da più di 10 anni rivitalizza il centro storico, desolato d'inverno, sostiene Di Nolfo. Così come le tipiche bancarelle della passeggiata hanno aiutato a far crescere turisticamente e commercialmente sin dai primi anni ottanta la zona. Il giovane consigliere propone di regolamentare l’esistente, con bancarelle tutte di uguale dimensione e i giusti spazi liberi tra una e l’altra, destinati ai pedoni. «Cosi il mercato sarà più bello esteticamente e più corto per permettere il passaggio anche nei tratti in cui il marciapiede è più stretto». «Vanno restituiti agli operatori quei due mesi (aprile e maggio) che il Piano sottrae loro – sostiene - in quei due mesi le famiglie degli operatori devono comunque pagare le bollette e l'affitto. Che cosa direbbero gli estensori del piano se, di punto in bianco, qualcuno dicesse loro che per due mesi non possono lavorare?». Di Nolfo conclude ricordando che le proposte presentate in consiglio, sono frutto di un dialogo con gli operatori, e si auspica quindi, che possano trovare spazio nel Piano.
Nella foto bancarelle al Lungomare