Red
20 agosto 2019
Maltempo in Sardegna: 10milioni dall´Ue
Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo nazionale per il maltempo verificatosi ad ottobre e novembre 2018, la Commissione europea ha istituito un Fondo di solidarietà a favore dell’Italia da suddividere tra le regioni in quote proporzionali alla percentuale del danno stimato

CAGLIARI – Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo nazionale per il maltempo verificatosi ad ottobre e novembre 2018, la Commissione europea ha istituito un Fondo di solidarietà a favore dell’Italia da suddividere tra le regioni in quote proporzionali alla percentuale del danno stimato. Alla Sardegna, che ha subito danni per oltre 256milioni di euro, è stato assegnato un contributo di 10milioni 733mila euro.
«In questi primi mesi della legislatura, siamo stati impegnati in alcuni incontri istituzionali coi Ministeri e col Dipartimento nazionale di Protezione civile per ottenere un ristoro riferito agli ingenti danni subiti in quelle giornate – ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis – Abbiamo, comunque, il dovere di chiedere con maggiore insistenza al Governo nazionale i necessari stanziamenti per superare le situazioni emergenziali, iniziando a parlare di programmazione infrastrutturale e di mitigazione del rischio idrogeologico. Solo così potremmo salvaguardare i paesaggi della nostra Isola e consentire al nostro patrimonio ambientale di non essere più gravemente sfregiato, garantendo, nel contempo, la sicurezza e l’incolumità dei nostri concittadini».
Le spese che rientrano nel contributo, già effettuate dopo l'evento o da effettuarsi entro diciotto mesi dalla data di erogazione del contributo, sono il ripristino della funzionalità delle infrastrutture e degli impianti nei settori dell’energia, dell'acqua, delle acque reflue, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell’istruzione; la realizzazione di misure provvisorie di alloggio e finanziamento dei servizi di soccorso destinati a soddisfare le necessità della popolazione colpita; la messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione e misure di protezione del patrimonio culturale; la ripulitura delle zone danneggiate, comprese le zone naturali, in linea con approcci eco-compatibili e ripristino immediato delle zone naturali colpite per evitare gli effetti immediati legati all'erosione del suolo. La proposta, all’esame del Parlamento europeo, dovrebbe essere approvata definitivamente a settembre.
Nella foto: l'assessore regionale Gianni Lampis
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