Alla liberazione della tartaruga prenderanno parte alcuni tecnici dell’Autorità Ambientale Corsa con cui il Parco Regionale di Porto Conte ha una partnership nell’ambito del progetto Interreg volto alla realizzazione del Centro Ambientale Marino e Terrestre. Appuntamento alle 9 di martedì presso il porticciolo di Tramariglio
ALGHERO – Giuliana ce l’ha fatta. Martedì prossimo, 6 novembre, infatti, il personale del Parco regionale di Porto Conte fornirà supporto tecnico e logistico, attraverso l’utilizzo del battello del proprio Centro Ambientale marino e terrestre, ai colleghi della laboratorio Tartanet del Parco Nazionale dell’Asinara per la liberazione nelle acque della baia di Porto Conte della tartaruga Caretta caretta soprannominata appunto “Giuliana”
salvata da alcuni operatori del mare circa dieci mesi fa mentre si trovava sulla spiaggia di Fertilia impigliata in reti da pesca. Alla liberazione della tartaruga prenderanno parte alcuni tecnici dell’Autorità Ambientale Corsa con cui il Parco Regionale di Porto Conte ha una partnership nell’ambito del progetto Interreg volto alla realizzazione del Centro Ambientale Marino e Terrestre. I colleghi francesi si trovano infatti ospiti del Parco per una riunione operativa riguardante alcune azioni di ricerca scientifica comuni. Assisteranno alla liberazione della tartaruga anche alcune scolaresche del territorio che nella giornata di martedì si troveranno nella sede del parco per visitare il laboratorio sulle energie rinnovabili. La tartaruga è stata chiamata “Giuliana” in memoria degli esuli giuliani che proprio quest’anno celebrano il sessantesimo anniversario dell’Esodo dalle loro terre. In questi mesi la tartaruga è stata ricoverata nel laboratorio veterinario di Fornelli sull’isola dell’Asinara dove è stata sottoposta alle analisi e terapie del caso. Al suo arrivo infatti l’animale , della lunghezza di 40 cm e 7 kg di peso, era ipotermico e stanco. Presentava diverse lesioni causate dalla rete, una in particolare all’arto anteriore destro che è rimasto strozzato a causa di una lenza che gli si era stretta intorno. Purtroppo nel corso dei mesi l’arto non ha ripreso la sua totale funzionalità, ma ad ogni modo la tartaruga ha ripreso ad alimentarsi autonomamente e ora può rientrare nel suo ambiente naturale. Il Centro Recupero delle tartarughe marine dell’Asinara è ormai diventato un punto di riferimento per tutta la Sardegna settentrionale e rientra nell’ambito del più ampio progetto Life Natura “Tartanet” promosso a livello nazionale dal CTS e finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il Parco Nazionale dell’Asinara è tra i partner che aderiscono al progetto. La collaborazione del Parco Regionale di Porto Conte con il Parco Nazionale dell’Asinara e con la vicina Area Marina Protetta di Capo Caccia rappresenta un percorso significativo volto alla crescita comune nell’ottica di una sempre maggiore sinergia d’intenti volti sempre alla tutela e salvaguardia ambientale che rientra nei compiti istituzionali di ogni Area Protetta.
Nella foto la tartaruga “Giuliana”