Red
7 gennaio 2020
Unesco academy: ultimo atto a Sassari
In programma giovedì il sesto ed ultimo laboratorio per studenti universitari sullo sviluppo di reti territoriali promosso all’Associazione Italiani giovani per l’Unesco-Sardegna dedicato alla “Giornata mondiale dei diritti umani”

SASSARI - Il progetto “Unesco academy-Laboratorio per studenti universitari sullo sviluppo di reti territoriali” promosso ed organizzato dall’Associazione Italiana giovani per l’Unesco-Sardegna, con il contributo della Fondazione di Sardegna, si conclude a Sassari giovedì 9 gennaio con un appuntamento dedicato all’educazione ai diritti umani come strategia primaria di diffusione della conoscenza dei diritti fondamentali della persona nella prospettiva di una convivenza di pace. Il ciclo di incontri ha preso avvio a maggio 2019 e si concluderà a Sassari, dopo le tappe di Cagliari, Olbia, Posada e Barumini.
A partire dalle 15, nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Sassari, il programma prevede un’interessante conferenza con l’intervento della ricercatrice di Diritto dell’Unione europea Maria Cristina Carta, dei soci dall’Associazione Italiana giovani per l’Unesco Regione Sardegna ed il contributo di personalità quali Caterina Mura (Anpi Sassari), Gianni Manca (Amnesty international Sassari), Maria Francesca Fantato (NoiDonne2005), Anna Lacci (Earth gardeners), Liliana Pais (Associazione Alisso Onlus), Mario Dossoni (professore in Sociologia, già garante dei detenuti del Comune di Sassari), Massimo Mele (Movimento omosessuale sardo), Rita Diez (Emergency Sassari), Sabrina Mura (Associazione Acos) e Silvana Pinna (Unicef Sassari). Ogni relatore interverrà nel proprio ambito di competenza affrontando il tema dell’educazione ai diritti umani focalizzando l’attenzione sul concetto di didattica dei diritti umani come approccio globale, che riconosca l'indivisibilità e l'interdipendenza di tutti i diritti: civili, culturali, economici, politici e sociali e, attraverso questi, miri alla dimensione della pace e della convivenza democratica.
Al termine degli interventi, i partecipanti saranno invitati a confrontarsi con la metodologia del Debate: un confronto fra due squadre, ciascuna formata da due componenti, che sostengono e controbattono l’argomento in questione, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro). Un’opportunità per confrontarsi e condividere diversi punti di vista, rendendo la comunità (ed in particolar modo gli studenti universitari chiamati a partecipare) protagonista ed attivamente partecipe della valorizzazione e diffusione globale dei diritti umani.
|