Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotiziesassariCronacaSanità › Atresia coane nasali: a Sassari due casi rari
Red 4 febbraio 2020
Atresia coane nasali: a Sassari due casi rari
Si tratta di una malformazione che avviene una volta ogni 25mila nascite, ma è stata registrata a brevissima distanza temporale. Le piccole sono state ricoverate in Neonatologia ed operate dall´otorinolaringoiatra
Atresia coane nasali: a Sassari due casi rari

SASSARI – Si chiama atresia della coane nasali, è una rarissima malformazione congenita, che interessa la parte posteriore del naso con la perdita della comunicazione tra le narici e le vie respiratorie inferiori. L'ostruzione, quando bilaterale come nei due casi operati a Sassari, è incompatibile con la vita, perché il neonato, che respira prevalentemente con il naso, va in distress respiratorio ogni volta che prova a mangiare. Deve pertanto essere trattata chirurgicamente nei primi giorni di vita. A Sassari, sono due i casi registrati, nell'arco di undici mesi, ed entrambi hanno riguardato due neonate che sono state operate nella prima settimana di vita. Si tratta di un'evenienza rarissima che «capita circa una volta ogni 25mila nascite», precisa il direttore dell'Otorinolaringoiatria Francesco Bussu, ma a Sassari si è verificata, la prima a settembre 2018 e la seconda ad agosto 2019, a brevissima distanza temporale.

La malformazione è causata dal mancato riassorbimento del setto faringeo che si verifica durante lo sviluppo embrionale e determina l'ostruzione del passaggio dell'aria dal naso alle basse vie respiratorie. Al momento della nascita, l'ostruzione, se bilaterale come nei due casi trattati recentemente a Sassari, è incompatibile con la vita e richiede un trattamento chirurgico. Il bambino deve in questi casi essere operato alcuni giorni dopo la nascita, con l’asportazione della membrana e di parte del setto nasale, e l'apposizione di piccoli stent (tubicini), che mantengono il passaggio dell'aria fino all'avvenuta cicatrizzazione. Quanto avvenuto a Sassari è stato un vero e proprio gioco di squadra, che ha visto impegnate la Neonatologia-Tin-Nido, la clinica Otorinolaringoiatrica e l'istituto di Anestesia e rianimazione nella fase operatoria. A fare la prima diagnosi sulle due neonatine è stata la Neonatologia-Tin-Nido diretta da Giorgio Olzai. «Appena i neonati entrano al nido – spiega il direttore della struttura – verifichiamo la pervietà delle coane nasali con dei sondini che ci consentono di capire se queste siano o meno libere. In questi due casi, abbiamo riscontrato questa situazione anormale. Una anomalia che non avevamo trattato a Sassari da circa trent'anni».

Da qui la richiesta di intervento degli otorini durante il ricovero delle neonate nel reparto al primo piano del Materno infantile. «Le piccole – prosegue Olzai – nel periodo pre-operatorio sono state alimentate con sondino, per evitare un aggravarsi del distress respiratorio durante la suzione. Dopo l'operazione le piccole sono state tenute in osservazione nel nostro reparto sino alle loro dimissioni». Ad operare le piccole è stato il direttore dell'Otorinolaringoiatria Francesco Bussu ed anche lui conferma la rarità del caso. «Nella mia esperienza – afferma lo specialista – avevo visto solo pochi casi in vent'anni di lavoro all'interno di un ospedale ad alto volume di prestazioni come il “Gemelli” di Roma. Adesso, invece, qui a Sassari mi sono trovato a operare due casi nell'arco di meno di un anno». Gli interventi sono durati circa due ore con l'utilizzo della tecnica endoscopica. «Si abbatte l'osso ispessito in maniera anormale che – spiega Bussu – chiude le fosse nasali». Vengono utilizzate delle piccole frese che risparmiano le mucose e le strutture anatomiche. «In questi due casi – riprende – viste le dimensioni esigue del naso delle due neonate, abbiamo impiegato strumentazione adeguata per l'anatomia dei piccoli. L'anatomia di un bimbo con meno di una settimana rende, infatti, impossibile operare con strumenti che, solitamente, vengono utilizzati negli adulti». Le due neonate, dopo l'intervento, sono state monitorate per venti giorni, quindi sono stati rimossi gli stent che, in precedenza, erano stati posizionati in sede per garantire la pervietà delle fosse nasali. Le piccole, la prima a ottobre 2018 e la seconda a fine settembre scorso, vivono una vita completamente normale a casa con i loro genitori. La più piccola delle due questa mattina ha partecipato nel reparto sassarese, con la mamma e il papà, alla messa in onore del patrono degli otorini, San Biagio, ed ha ricevuto la benedizione dell'arcivescovo con la reliquia del santo. «Una storia a lieto fine di cui essere grati», conclude Francesco Bussu.

Nella foto: una delle piccole operate
7:38
A rendere pubblica la reale situazione di grave pericolo il Presidente della Commissione Consiliare Sanità Christian Mulas, che denuncia la possibile chiusura del Pronto Soccorso di Alghero
20:16
Approvata una delibera che fornisce le linee di indirizzo alle ASL e ad ARES per le priorità da seguire nell´utilizzo delle diverse graduatorie ed elenchi formati per il reclutamento di personale, in particolare per quanto riguarda le procedure di stabilizzazione del personale precario assunto durante l´emergenza COVID-19
21:58
L´Azienda di viale San Pietro attiva la pagine Facebook, LinkedIn, il profilo Threads associato a Instagram e il canale WhatsApp
23/4/2025
Cinque ambulatori, un´accoglienza e una sala d´attesa, sono i nuovi spazi realizzati al primo sottopiano del Santissima Annunziata, in un´area adiacente al Day hospital oncologico



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)