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24 aprile 2020
«Ad Alghero si rischia nuova AirItaly»
L'ex direttore generale della società di gestione dell'aeroporto di Alghero si rivolge direttamente alla Regione Sardegna: i pochi vettori che sopravviveranno decideranno le sorti del turismo e un fondo privato non può permettersi di supportare il territorio con sacrifici e sforzi per il solo rilancio economico. «Anche l'attuale sindaco Mario Conoci era convinto della necessità che la Regione riacquisisse la maggioranza della Sogeaal»

ALGHERO - «I turisti rappresentano per la ripresa economica quello che le mascherine sono per la salvaguardia sanitaria: indispensabili. Ed entrambi vanno acquistati. Alla riapertura del mercato delle vacanze, non in tempi rapidissimi, ci troveremo in piena guerra commerciale. In questo scenario complesso che sarà gestito da tanti soggetti e pochi vettori noi dobbiamo ritornare ad adottare soluzioni già sperimentate. L’aeroporto, cerniera fondamentale di questo progetto, non può essere gestito da un soggetto economico privato non del territorio. Senza nulla togliere alla professionalità del soggetto, ma per la sua stessa natura giuridica».
Ne è convinto Umberto Borlotti, già a capo della società di gestione dello scalo aereo di Alghero quando la compagine era a capitale totalmente pubblico, che ricorda come nella non lontana campagna elettorale per le amministrative algheresi anche l'attuale sindaco Mario Conoci «professava, convinto, la necessità che la Regione riacquisisse la maggioranza della Sogeaal». Secondo Borlotti la Sogeaal per Alghero, rischia di essere la AirItaly con Olbia: «La proprietà di AirItaly ha sempre assicurato il proprio impegno per la crescita, lo sviluppo, l’occupazione e il futuro della compagnia aerea, salvo al primo momento di difficoltà salutare tutti. Credo che l’attuale proprietà della Sogeaal, per la sua stessa mission non possa impegnarsi, rischiando perdite, nel supportare il territorio con sacrifici e sforzi deputati esclusivamente al rilancio turistico e alla salvaguardia dei posti di lavoro».
Per l'ex direttore Sogeaal insomma - certo che i pochi vettori che sopravviveranno saranno da tutti coccolati e decideranno le sorti del turismo - sarebbe arrivato il momento perchè la Regione riacquistasse la maggioranza delle quote societarie di Sogeaal. «Così da poter finanziare pesantemente il co-marketing all’interno delle misure consentite, dopo aver individuato con il comparto ricettivo le aree d’interesse, e chiuso accordi di ferro con i pochissimi vettori che possono partecipare al progetto». Queste azioni importanti sotto il profilo finanziario non rappresenterebbero assistenzialismo ma investimenti - conclude Umberto Borlotti - e questo un soggetto/fondo, con tutto il rispetto, non può farlo. In caso contrario, purtroppo, fra qualche mese potremmo anche trovarci in una situazione simile ad Olbia.
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