Red
13 maggio 2020
«Maria Pia, 40mila alberi per i cittadini»
Questa la proposta congiunta dei rappresentanti del Wwf Carmelo Spada, di Italia nostra Graziano Bullegas, del Grig Stefano Deliperi e della Lipu Francesco Guillot, in un territorio definito «bene comune nell´era post-Covid»

ALGHERO - Uno degli elementi decisivi per migliorare la qualità della vita in città è rappresentato dal verde urbano e peri-urbano inteso come l’insieme delle componenti biologiche che concorrono a determinare l’impronta funzionale e paesaggistica di un centro abitato in equilibrio ecologico con il territorio, esso è un vero e proprio sistema complesso, formato da un insieme di superfici e di strutture vegetali eterogenee, in grado di configurarsi come un bene di interesse collettivo e come una risorsa multifunzionale per la città e per i suoi abitanti. In questa direzione si muovono le politiche ambientali e di sviluppo sostenibile promosse a livello internazionale e nazionale. Le associazioni ambientaliste Gruppo intervento giuridico, Italia nostra, Lipu e Wwf, da anni, sottolineano l’importanza degli alberi specie nei contesti urbanizzati e la conseguente promozione di iniziative locali per lo sviluppo degli spazi verdi urbani nell’ottica del miglioramento ambientale e della sensibilizzazione della cittadinanza.
Il verde pubblico, se adeguatamente pianificato, progettato e gestito, può svolgere molte funzioni e produrre importanti benefici per l’ambiente e per la società determinando i cosiddetti servizi ecosistemici. La vegetazione garantisce effetti positivi sul clima locale, sulla qualità dell’aria, sui livelli di rumore, sulla stabilità del suolo e l’assorbimento di Co2 grazie all’attività fotosintetica ed alla capacità di fissare carbonio nei propri tessuti e di assorbire le sostanze gassose altamente concentrate in ambiente cittadino. Una “città verde”, oltre ad apparire esteticamente più apprezzabile anche a livello turistico, è in grado di incontrare i fabbisogni di ricreazione, relazione sociale, crescita culturale e di salute dei propri abitanti. Queste funzioni, anche nella logica del distanziamento sociale della fase post-Covid, richiedono per Alghero l’ampliamento delle attuali aree verdi (a Maria Pia ed in altre aree urbane e periurbane) con la messa a dimora di 40mila alberi «quale risarcimento per l’esigua disponibilità di verde pubblico pro-capite», dichiarano gli ambientalisti.
Infatti, un recente studio calcola in 57.800metri quadri «l’esigua quantità del verde pubblico di Alghero» comprendendo undici aree: dai Giardini Manno (14mila mq) a Piazza Maria Carta (700metri quadri). Ipotizzando una popolazione estiva di 80mila persone si ricava che ogni abitante di Alghero ha a disposizione 0,7mq; mentre in inverno (con 40mila abitanti), la superficie è doppia. «L’esiguità di tale disponibilità si evince rapportandola alla media nazionale, che è di 31,5metri quadri pro capite. Le associazioni ambientaliste Gruppo intervento giuridico, Italia nostra, Lipu e Wwf ritengono che Alghero possa diventare una città sostenibile e “verde” nell’era post-Covid, iniziando a compensare questo divario attraverso l’opera di piantumazione di Maria Pia e di altre aree urbane e periurbane con appropriate essenze. Spazi di verde pubblico vitali e alternativi a ulteriori metri cubi di cemento e a campi da golf. Si auspica un Puc che indichi prioritarie e chiare strategie di compensazione e ampliamento delle aree verdi della città di Alghero», concludono Stefano Deliperi, Graziano Bullegas, Francesco Guillot e Carmelo Spada.
|