M.P.
19 maggio 2020
Samuel Usai: 180 copie vendute nel lockdown
Ecco libro di racconti “Singolare identità plurale” scritto dall’esordiente Samuel Usai, il 47enne turritano d’origine, appassionato di cinema e sceneggiatura

PORTO TORRES - Effetto virus sul libro di racconti “Singolare identità plurale” scritto dall’esordiente Samuel Usai, il 47enne turritano d’origine, appassionato di cinema e sceneggiatura. Solo un anno fa aveva presentato un racconto partorito in pochi mesi, selezionato al concorso “Racconti dalla Sardegna”, organizzato dalla casa editrice Historica, un testo pubblicato nella collana di giovani scrittori sardi.
«Questo evento ha inevitabilmente solleticato il desiderio di vedere pubblicato un libro interamente scritto da me - spiega Samuel Usai – pertanto ho colto l’occasione che mi è stata offerta dalla casa editrice “Book a Book” che lavora in crowdfunding, e affinché riesca a realizzare questo mio senile capriccio, ho bisogno di racimolare almeno 200 copie di prevendita del libro in formato cartaceo o digitale». Così la risposta da suoi lettori è arrivata proprio in piena pandemia: il libro pubblicato il 13 aprile è stato prenotato da 180 persone, a pochi passi dal traguardo di una campagna che ha la durata di 100 giorni, l’autore vede già il suo libro in vendita al pubblico nelle librerie.
«In verità perché il libro venga pubblicato ne basterebbero 60 copie vendute, ma questo sarebbe una sorta di “edizione limitata” alle sole persone che hanno ordinato il libro – aggiunge Samuel - col raggiungimento della soglia minima di 200 preordini, invece, il libro avrebbe vita propria, verrebbe battezzato col suo specifico codice isbn, venduto nelle librerie e nei siti dedicati».
Nel libro sono raccontate storie di uomini in carriera e il loro rapporto con il padre burbero; giovani mogli alle prese conil quotidiano che non le soddisfa, bambini che scoprono la solitudine e ragazzi con tendenze ipocondriache. Racconti autobiografici che si evolvono in storie affascinanti. L’autore, Samuel Usai, da 25 anni lavora nella ristorazione, ma da tempo è socio fondatore dell’associazione culturale la Camera Chiara dove si occupa di cultura cinematografica e fotografica, organizza forum, rassegne, proiezioni ed eventi sulle arti visuali.
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