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Rosario Paolino
29 maggio 2020
L'opinione di Rosario Paolino
Educare e sorvegliare per non proibire e punire
Il Covid-19 ha generato un sentimento di sfiducia nei confronti dei giovani cittadini: è diventato ormai un rito del fine settimana quello di additare i giovani, e con loro gli esercenti dei bar, come pericolo numero uno per una possibile ricaduta nel baratro del lockdown. A mettere nel mirino queste categorie è lo stesso Governo che pensa addirittura a 60mila guardiani del cocktail, muniti di fischietto e casacca gialla, col compito surreale di andare in giro a controllare tutti, come in un enorme Grande fratello. La minaccia sottintesa e indirizzata alle imprese è quella di nuove restrizioni: terrorismo mentale, alimentato da regole spesso confuse, che tiene tutti nell'incertezza di dover chiudere nuovamente le attività. Durante tutta la “Fase 1”, i giovani algheresi hanno dimostrato una responsabilità da far invidia a molti coetanei di altre regioni, rispettando i dpCm dettati dal Governo: dopo tre mesi sono ancora loro i confinati, sono obbligati a studiare nelle quattro mura domestiche senza poter avere alcun tipo di contatto con i propri compagni di classe o di università. Quella che cercano di riconquistare è la normalità, quindi non meritano di diventare il nuovo capro espiatorio del Governo, che li vuole dipingere come untori, a giustificazione dei suoi fallimenti.
È sotto gli occhi di tutti l'enorme sforzo economico che tutti gli imprenditori, della movida e non solo, hanno fatto per mettere in sicurezza le proprie imprese e garantire un ambiente sicuro ai propri collaboratori e ai propri clienti. I sacrosanti controlli delle Forze dell'ordine dimostrano come i nostri imprenditori siano tutti attenti nel far rispettare le regole ai propri clienti, anche davanti ad una ripartenza così difficile, che fa i conti con la ridotta capienza dei propri locali e le difficoltà legate alla liquidità, per la quale non hanno ricevuto praticamente alcun sostegno da parte del Governo. Davanti a qualche irresponsabile, sembra gratuito prendere di mira indistintamente tutti gli imprenditori o tutti i giovani: non dobbiamo trasformarci in sceriffi e chiediamo che solo chi sbaglia venga punito, senza colpire indistintamente tutti, imprenditori e giovani responsabili compresi.
Fratelli d'Italia e i suoi rappresentanti istituzionali sono dalla parte di chi lavora e crea benessere per la comunità. La provocazione lanciata dal capogruppo di FdI va in questa direzione: discutiamo del problema oggi per trovare nella responsabilità individuale di ciascuno la soluzione a ogni eventuale problema di domani, affinché nulla vada storto, per poter procedere spediti nella ripresa. Oggi le attività devono lavorare in tranquillità e in sicurezza per scongiurare una crisi economica di cui ancora non riusciamo a immaginare le dimensioni, considerate le difficoltà del settore turistico, e tutti devono essere responsabili per scongiurare una nuova crisi sanitaria. Responsabilizziamo tutti e ripetiamo quindi che il virus è ancora in circolazione, che bisogna stare attenti, che bisogna indossare le mascherine, lavarsi le mani e mantenere almeno un metro di distanza, rispettando il decoro e la salubrità dei posti che si frequentano durante il fine settimana. Continueremo a ripeterlo e a spiegare la necessità che tutti rispettino e facciano rispettare le regole, che ci permetteranno di convivere con il virus, almeno fino alla scoperta di un vaccino. Siamo convinti e certi che tutti gli algheresi, giovani o adulti, imprenditori o dipendenti, lo sappiano già.
* membro Direttivo Fratelli d'Italia Circolo Azione Alghero
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