Red
29 luglio 2020
Sanità: i sindacati chiamano l´assessore
Le segreterie territoriali di Sassari di Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono un incontro urgente con l´assessore regionele della Sanità Mario Nieddu ed il commissario dell´Ats Sardegna Giorgio Steri per discutere la vertenze dei lavoratori delle strutture socio riabilitative del Dipartimento di Salute mentale nel complesso “Rizzeddu”

SASSARI - Le segreterie territoriali di Sassari di Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono un incontro urgente con l'assessore regionele della Sanità Mario Nieddu ed il commissario dell'Ats Sardegna Giorgio Steri per discutere la vertenze dei lavoratori delle strutture socio riabilitative del Dipartimento Salute mentale nel complesso “Rizzeddu”. Questo quanto richiesto in una lettera inviata ieri (martedì) dai segretari territoriali Toto Terrosu, Antonio Monni e Dario Cuccuru.
I sindacati si sono riuniti lunedì in assemblea con i dipendenti della cooperativa che ha in appalto le strutture socio riabilitative per soggetti con disagio mentale afferenti al Dipartimento di Salute mentale. «Motivo dell'assemblea – spiegano – ha riguardato la decisione (non si sa di chi) di chiudere una delle tre strutture, resasi necessaria, almeno così viene detto, poiché non a norma. Fatto che, come ovvio che sia, ha suscitato sgomento e forte preoccupazione in ordine a due fattori: il primo, legato alla tenuta occupazionale e salariale dei posti di lavoro; l'altro, il trasferimento immediato dei pazienti che vi soggiornavano in strutture del territorio ogliastrino. Quanto sopra, come anzidetto, è stato oggetto di confronto con il personale, comprensibilmente preoccupato, ma nel contempo amareggiato e per certi aspetti incavolato, poiché assai discutibile è stata la “manovra” con la quale si è disposto ed agito in tal senso. Intanto, parrebbe che prima di chiudere la struttura ci sia stato una sorta di “blitz” senza alcuna informativa ai responsabili della cooperativa, ne tantomeno al personale... e questo, con tutta onestà, ci lascia perplessi».
«Di contro e al fine di una maggiore garanzia della continuità delle attività di assistenza e riabilitazione, ci siamo chiesti perchè, ad esempio, non trovare strutture e spazi nel territorio sassarese per ospitare temporaneamente i pazienti, così da assicurargli continuità nell'ambito dei progetti assistenziali attraverso l'utilizzo delle medesime profesisonalità. Ma al di là di ogni considerazione – concludono Terrosu, Monni e Cuccuru – ritenendo molto contestabile tutta la vicenda, a salvaguardia e tutela dei novantacinque posti di lavoro che da oltre un ventennio garantiscono assistenza e cura alle persone con patologie mentali, nonché a tutela dei pazienti che, a nostro avviso, sono stati trattati “come dei pacchi postali” in barba a quelli che sono i percorsi riabilitativi, vi chiediamo la convocazione urgente di un incontro al fine di conoscere quali prospettive e soprattutto quali misure intendiate adottare allo scopo di bloccare sul nascere l'ennesima crisi aziendale e un ulteriore disservizio verso una tipologia di utenza che, data la sua particolare fragilità, meriterebbe un'attenzione diversa da quella oggetto della presente».
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