A.B.
31 dicembre 2007
I veterinari dell’Asl contro la tbc bovina
Un anno di lavoro nella relazione del responsabile del servizio di Sanità Animale

SASSARI – Un anno difficile e di grande attività quello che si conclude, che ha visto impegnati i veterinari nella vaccinazione per la blue tongue e, nell’ultimo scorcio dell’anno, soprattutto per far fronte all’emergenza della tubercolosi bovina. Una circostanza quest’ultima che ha visto i veterinari del Servizio di Sanità Animale all’opera all’interno della cosiddetta “zona di attenzione”, che interessa quattordicimiladuecentoquarantasei capi bovini e cinquecentotrenta aziende distribuite in undici comuni tra Goceano e Monte Acuto. I dati dell’attività dei veterinari sono stati presentati nei giorni scorsi dal responsabile del Servizio di Sanità Animale, Francesco Sgarangella, nella relazione di fine anno. Un rapporto dettagliato, che mostra come i veterinari, grazie alla loro professionalità e muovendosi su un territorio vasto dove sono oltre tremilaquattrocento le aziende ovi-caprine per più di novecentosettantamila capi, siano riusciti anche a vincere le diffidenze degli allevatori nei confronti del nuovo vaccino per la blue tongue. «Per quanto riguarda la vaccinazione per la lingua blu – ha detto Sgarangella, mettendo in risalto il lavoro svolto dai veterinari sassaresi – siamo nell’isola la Asl che ha vaccinato di più. Siamo riusciti a vaccinare oltre trecentomila capi concentrati nei territori di Sassari e Alghero, immunizzando oltre il 50percento dei capi presenti in quella zona. Se il “Sierotipo 1” quest’anno non è arrivato lì, dove storicamente si manifestava per primo, lo dobbiamo al vostro impegno e alla collaborazione degli allevatori». E ancora, un grande lavoro per la prevenzione e la lotta della scrapie che, anche in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico, i veterinari del Servizio di Igiene degli alimenti e allo studio sul dna degli animali, ha portato all’abbattimento selettivo dei capi. Si aggiunga anche l’attività per l’applicazione di test sanitari per la brucellosi, luecosi e tubercolosi bovina. È su quest’ultima patologia che si è incentrata la relazione del responsabile del Servizio. «L’emergenza tbc ci ha visto particolarmente attivi nel Goceano – ha detto Sgarangella – dove è stato isolato il micobatterio bovis anche in tre cinghiali, catturati nel territorio di Bultei e Anela. Da uno è stato già isolato il micobatterio bovis mente per gli altri le colture sono al momento in fase di isolamento». I comuni interessati sono quelli di Anela, Benetutti, Bono, Bottida, Bultei, Burgos, Esporlatu, Illorai, Nughedu, Nule e Pattada. Qui è stata istituita appunto una zona di attenzione che, assieme alle zone di pascolo, sono sottoposte a misure straordinarie di controllo, finalizzate alla eradicazione di eventuali fonti residue di micobatterio tubercolare. Al momento sono quarantacinque i focolai di tbc bovina, concentrati per la maggior parte nel territorio di Bultei (quindici) e Anela (dieci), quindi a seguire Benetutti (sette), Bono e Bottida (quattro), Pattada (due), Burgos, Illorai e Nughedu (uno). I capi controllati sono millesettecentottantuno, quelli infetti centosessantasette mentre centotrentotto quelli abbattuti. I veterinari quindi, anche in base al recente decreto regionale sull’emergenza tbc bovina, si sono attivati per l’individuazione delle aziende attraverso il sistema georeferenziale (inserimento delle coordinate geografiche delle aziende nel sistema della banca dati nazionale). «Entro il 30 giugno 2008 inoltre – ha detto Sgarangella – i capi bovini all’interno dell’area di attenzione dovranno essere identificati elettronicamente, mediante l’inserimento di un “trasponder endoruminale”. Un sistema che agevolerà notevolmente gli specialisti messi in campo dall’Asl: dodici veterinari, cinque agenti tecnici e quattro operatori che si occuperanno delle registrazioni anagrafiche. L’identificazione elettronica darà quindi garanzia sulla tracciabilità e movimentazione dei capi, permetterà la predisposizione di registri informatici e darà certezza della proprietà degli animali». Sulla tbc bovina si mantiene quindi alta la guardia e a dimostrazione di questo l’Asl sassarese ha infatti recentemente istituito una task force di medici e veterinari che monitorerà il fenomeno, svolgendo un’azione di promozione delle attività di sorveglianza, controllo ed educazione sanitaria. Non sono stati esclusi infine, a partire da gennaio 2008, anche controlli sulla popolazione delle aziende interessate dai focolai della tbc bovina. Francesco Sgarangella ha infine messo in evidenza anche l’attività dei veterinari per l’eradicazione della pesta suina africana, che ha portato ad un controllo su oltre settecento aziende ed un totale di sedicimila capi.
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