«Abbiamo dato la massima collaborazione per testare quanto fatto finora. Quanto emerso ci sprona a continuare sulla strada del miglioramento continuo nell´ultima governance gli indicatori sono tutti in aumento», dichiarano il rettore dell´Università degli studi di Cagliari Maria Del Zompo e del direttore generale Aldo Urru
CAGLIARI - Soddisfazione è stata espressa ieri mattina (mercoledì) dai vertici dell’Ateneo per l’indagine svolta dalla Sezione Regionale di controllo per la Sardegna della Corte dei conti sul sistema di finanziamento e di organizzazione dell’Università degli studi di Cagliari (esercizi 2017-2018-2019)
[LEGGI], al termine dell’adunanza pubblica. «Abbiamo dato la nostra massima collaborazione – è il commento del direttore generale Aldo Urru – anche per avere la possibilità di testare quanto abbiamo fatto finora. Quanto emerso ci sprona al miglioramento continuo delle performance dell’Ateneo, evidenziato anche dall’aumento delle immatricolazioni».
Anche il rettore Maria Del Zompo, intervenendo davanti alla Corte, ha sottolineato che «l’indagine è per noi motivo per proseguire nel miglioramento - e ha poi ricostruito il contesto di riferimento, dalla cosiddetta Legge Gelmini a oggi - Quella legge a suo tempo venne duramente contestata dagli studenti e dal personale docente e tecnico-amministrativo insieme a moltissimi altri Atenei, perché ha innescato una guerra tra poveri, diminuendo le risorse provenienti dal Fondo di finanziamento ordinario e penalizzando chi è già povero». Il magnifico ha ricordato che la richiesta di maggiore equilibrio ed eticità portata avanti in questi anni nelle sedi nazionali ha condotto «ad un parziale riequilibrio, che ha visto l’inserimento di alcuni indicatori come l’insularità e la scarsa densità di popolazione all’interno del sistema di distribuzione delle risorse per gli atenei».
«Il nostro è un sistema organizzativo orientato alla qualità e alla soddisfazione dell’utente – ha spiegato il dg – In questi anni abbiamo avuto diverse occasioni di approfondimento da parte del Ministero delle Finanze, dell’allora Ministero per l’Istruzione, università e ricerca, tutte concluse con esito più che positivo. Possiamo vantare anche alcune certificazioni di qualità, come quella dei nostri Servizi per l’inclusione e l’apprendimento. Nella gestione di un sistema molto complesso, molte soluzioni che abbiamo adottato hanno avuto un ritorno positivo. Il sistema del controllo di gestione non era strutturato per scarsità di risorse e di sistemi informativi specifici. Abbiamo superato il problema organizzativamente con la creazione di una struttura dedicata e l’adozione di applicazioni e moduli informativi performanti e adattati allo scopo. In generale, anticipando l’introduzione al 2013 delle modifiche previste dalla normativa in particolare la L.240/2010, l’ateneo di Cagliari ha fatto da cavia rispetto all’applicazione della legge. E ci siamo organizzati. I ritorni come vediamo sono stati positivi».
All’adunanza è intervenuto anche Pietro Ciarlo, prorettore per l’Innovazione e la semplificazione amministrativa: «C’è una difficoltà di ordine generale in tutte le Pubbliche amministrazioni, specie in quelle sanitarie. Si registra un atteggiamento difensivo da parte dei dipendenti, quasi una sorta di “amministrazione difensiva”. Questo è il problema del futuro, e si inizia a sentire anche nelle università. C’è un discrimine sottile, che segna il passaggio da una mentalità difensiva a vere pratiche omissive. Anche noi talvolta avvertiamo il diffondersi di questa mentalità, ma l’occasione di oggi conferma un dato fortunato per la Sardegna, per Cagliari, per il nostro Ateneo e per la Corte dei conti: è una logica non difensiva, ma collaborativa, una risorsa importante. L’attitudine comprensibile alla difensiva si può combattere con una logica di reale e leale collaborazione tra le strutture di controllo e le strutture di amministrazione, come quella vista oggi».
Nella foto: il direttore generale Aldo Urru e il rettore Maria Del Zompo