Red
2 dicembre 2020
Università Cagliari: indagine della Corte dei conti
Le attività di controllo hanno consentito di riscontrare il consolidamento dei nuovi modelli organizzativi e di contabilità, che garantiscono l’individuazione della situazione economico-patrimoniale e la valutazione dell’andamento complessivo della gestione

CAGLIARI – Oggi (mercoledì), la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti (presidente Donata Cabras, relatore consigliere Maria Paola Marcia) si è riunita in adunanza pubblica per deliberare sugli esiti dell’indagine di controllo “Il sistema di finanziamento e di organizzazione dell’Università degli studi di Cagliari” alla presenza del rettore, del direttore generale e del Presidente del Nucleo di valutazione dello stesso Ateneo. Le attività di controllo hanno consentito di riscontrare il consolidamento dei nuovi modelli organizzativi e di contabilità, che garantiscono l’individuazione della situazione economico-patrimoniale e la valutazione dell’andamento complessivo della gestione, realizzando il principale intendimento della riforma di cui alla legge 240/2010, diretta a introdurre canoni di trasparenza, strumentali alle misurazioni del grado di conseguimento degli obiettivi istituzionali da parte dell’Università e le opportune misurazioni/comparazioni tra le diverse realtà universitarie italiane, a garanzia della equa e corretta distribuzione dei finanziamenti pubblici (secondo i parametri prefissati in sede nazionale).
E' stata constatata anche l’effettività di funzionamento del sistema dei controlli interni. L’esame comparato delle poste dello stato patrimoniale per gli esercizi 2017, 2018 e 2019 evidenzia un costante aumento delle attività, passando dai 399.878.659,22euro del 2017 ai 487.960.557,65 del 2019. Il patrimonio netto si incrementa, nel periodo 2017-2019, di 21.429.954,21euro (dai 142.512.347,08euro del 2017 ai 163.942.301,29 del 2019). Il Conto economico presenta risultati di esercizio positivi per ognuno degli anni oggetto dell’indagine, passando dai 7.371.935,29euro per il 2017 ai 10.817.700,07 per il 2019. Le risorse complessive dell’Ateneo trovano la loro fonte principalmente nei finanziamenti dello Stato (il Fondo finanziamento ordinario passa dai 114.872.728,00euro nel 2015 ai 117.430.389,00 nel 2019), nei consistenti finanziamenti della Regione autonoma della Sardegna (che incidono nel 2019 per il 12percento circa dei proventi complessivi) e nei proventi derivanti dalle tasse e dai contributi degli studenti. I proventi derivanti dalle tasse e dai contributi degli studenti subiscono un costante decremento, passando dai 22.155.493,23euro del 2015 ai 17.628.257,32 del 2019. Ciò è ricollegabile sia alle politiche dell’Università di Cagliari di esonero dalle tasse per un maggiore platea di studenti, sia a un sensibile calo degli iscritti complessivi, nonostante un leggero aumento delle immatricolazioni nel corso del 2018 e del 2019. La ristrutturazione dell’organizzazione ha visto l’accorpamento dei Dipartimenti (da quarantacinque a quindici nel 2019), ora titolari di tutte le funzioni didattiche e della Ricerca scientifica. Le Facoltà, private delle funzioni didattiche, sono passate da undici a sei (quali “strutture di raccordo” tra più Dipartimenti).
Per quanto riguarda il personale, le politiche di contenimento stabilite a livello statale hanno determinato un significativo decremento del personale non docente (da 995 unità nel 2016 a 934 nel 2019). Per contro, il personale docente, tenendo conto dei ricercatori a tempo determinato ex lege n.240/2010, registra un incremento da 927 a 964 unità. I corsi di laurea, triennale, magistrale e a ciclo unico, sono passati dai settantasette dell’Anno accademico 2016/2017 agli ottantuno nel 2019/2020. La Sezione si è soffermata sulla problematica della flessione delle iscrizioni (cui corrisponde, tra l’altro, il decremento delle entrate a titolo di tasse universitarie) e sulla consistenza numerica dei fuoricorso. Gli studenti iscritti complessivamente nell’Anno accademico 2019/2020 ammontano a 25.027, a fronte di 26.069 iscritti nel 2016/2017. Gli studenti fuori corso sono passati dai 10.074 del 2016/2017 agli 8302 nel 2019. Secondo la Sezione, il superamento di queste problematiche riveste importanza fondamentale, essendo questioni strettamente collegate al «conseguimento del pieno successo formativo degli studenti dell’istruzione superiore», secondo quanto espressamente disposto dalla riforma dell’intero sistema e dell’assetto universitario.
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