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Red 22 dicembre 2020
Ex cliniche pediatriche; si va verso l´appalto
Approvato il progetto definitivo di riqualificazione. L’accordo istituzionale tra l’Università degli studi di Cagliari e la Soprintendenza delle province di Cagliari e Oristano restituisce una parte della memoria della città, ma con funzioni e impianti innovativi per ospitare e formare leve di ricercatori e professionisti del futuro
Ex cliniche pediatriche; si va verso l´appalto

CAGLIARI - E’ stato presentato questa mattina (martedì) il progetto definitivo di riqualificazione dell’edificio dell’ex Clinica pediatrica: il rettore dell’Università degli studi di Cagliari Maria Del Zompo lo ha illustrato con il direttore generale dell’Ateneo Aldo Urru, ad Antonello Sanna e Carlo Atzeni (Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura), al funzionario della Soprintendenza e progettista Antonella Sanna, al dirigente della Direzione Investimenti manutenzioni e impianti Ninni Pillai e alla dirigente Acquisti e appalti dell’Ateneo Michela Deiana. All’incontro hanno partecipato anche il sindaco Paolo Truzzu, il soprintendente alle Belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna Maura Picciau e, per il Demanio, in rappresentanza del direttore Giovanni Zito, Gianluca Palla. Il progetto definitivo di riqualificazione dell’edificio dell’ex Clinica pediatrica, dopo aver ottenuto la piena approvazione della Conferenza dei servizi degli enti preposti, si appresta ad intraprendere l’iter che porterà all’appalto.

Le ex Cliniche rappresentano un complesso di sei edifici, il cui primo nucleo, degli Anni Venti del Novecento, era costituito dal Tubercolosario e terminava con quella che tutti i cagliaritani conoscono come “Clinica Macciotta”, dal nome del suo ispiratore e fondatore (il Centro di recupero poliomielitici). Completata alla fine degli Anni Cinquanta, comprendeva padiglioni di isolamento e strutture puramente funzionali per l’igiene (lavanderie) e il comfort (centrale termica). Un complesso estremamente variegato, ma comunque unitario, che veniva continuamente aggiornato nel tempo per essere adeguato ai progressi della cura, fino a diventare non più adeguato ai nuovi standard sanitari e quindi dismesso nel 2014-15. Comprese tra il complesso ottocentesco dell’Ospedale San Giovanni di Dio e la Clinica Aresu degli Anni Quaranta, con gli annessi compresi nella Fossa di San Guglielmo, le ex Cliniche pediatriche costituiscono oggi una di quelle che il Piano del centro storico ha definito le “Grandi fabbriche” pubbliche, con l’ex Carcere del Buon cammino, l’Ospedale Militare e l'ex Manifattura tabacchi. Per questi complessi (la cui dimensione d’insieme supera i 400mila metri cubi), il Piano ha definito un “Progetto strategico”: il grande Ospedale del Cima (60mila mc) sarà, come indicato dal piano, “Presidio della salute” mentre le ex Cliniche pediatriche (30mila) e Aresu saranno “Distretto della conoscenza”, destinate alla didattica e alla ricerca dell’Università.

L’Ateneo di Cagliari ha definito il nuovo programma d’uso per le ex Cliniche, che comprende: le nuove sedi della ricerca dei Dipartimenti di Scienze economiche e aziendali e di Matematica e informatica, con studi, laboratori, spazi di riunione e lavoro per studenti e dottorandi, strutture tecnico-amministrative per ospitare circa 200 postazioni di lavoro; un nuovo blocco didattico con dodici nuove aule, di varie dimensioni, che (come questa fase ci ha insegnato) attueranno un ulteriore miglioramento delle condizioni di lavoro in sicurezza, funzionalità e qualità di docenti e studenti; un piano terra di “interfaccia con la città”, con spazi aperti affacciati su uno dei panorami d’eccellenza, con un terrazzo da mille metri quadri verso il mare e attrezzature di riunione e ristoro “aperte” ad un pubblico non solo universitario. I lavori di riqualificazione dell’edificio dell’ex Clinica rientrano nell’intervento “Campus urbano”, nell’ambito dell’Accordo di programma quadro rafforzato “Infrastrutture strategiche regionali per la conoscenza”, sottoscritto il 7 maggio 2014 (il finanziamento complessivo del Campus urbano ammonta a 11,5milioni di euro, di cui 8 del Fondo di sviluppo e coesione 2007/2013 e 3,5 su fondi Lr1/2011). Il quadro economico generale di spesa per l’intervento sull’ex Clinica ammonta a 10,350milioni e, sulla base della delibera del CdA del 29 ottobre, grava prioritariamente per 9,1milioni sul finanziamento Apq e, per i restanti 1,25milioni, grava su fondi di Ateneo. Le spese preliminari all’appalto a oggi sostenute ammontano a 211.600euro ed è in fase di affidamento l’attività esterna di verifica del progetto, a cui seguirà la validazione.

Parte dei sei edifici (primi tra tutti i complessi degli Anni Venti-Quaranta) è soggetta a tutela per la sua vetustà e storicità: come tali, la loro riqualificazione è stata impostata in modo da garantirne l’identità storico-culturale. L’intervento sull’ex Clinica rientra tra le azioni previste dall’Apq sottoscritto nel maggio 2014 con il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione, Il Ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca, gli altri enti beneficiari (l’Università di Sassari e l’Accademia di Belle arti “Mario Sironi”), e la Regione autonoma della Sardegna, con la cui collaborazione l’UniCa porta avanti l’attuazione dell’accordo, attraverso la Presidenza di Giunta e l’Assessorato alla Pubblica istruzione e rispettive Direzioni di riferimento. L’Accordo prevede un finanziamento complessivo di 59, milioni di euro (41 su fondi Cipe, 9,8 sulla Legge regionale 1/2011, 6 sulla Lr7/2011 e 2,2 cofinanziamento a carico dell’Ateneo), di cui oltre 39,5milioni sono stati utilizzati per l’attuazione degli investimenti previsti, tra i quali il Blocco A della Cittadella di Monserrato, costituito da Aule, laboratori, uffici e studi per diversi dipartimenti scientifici, e il Centro servizi d’Ateneo per la ricerca, importante riferimento di ricerca multidisciplinare per il territorio. Anche l’edificio risalente agli Anni Cinquanta ricadrà a breve tra le architetture pubbliche tutelate, ed è comunque così carico di memorie civili e personali che anche per il “Macciotta” il Piano del centro storico richiede un’impostazione analoga. Per questo, l’intero intervento ricade nella categoria del “risanamento conservativo”, e la progettazione è frutto di un Accordo istituzionale tra l’Ateneo e la Soprintendenza delle province di Cagliari e Oristano, che ha impegnato come progettisti i suoi funzionari, in collaborazione con la Direzione Investimenti manutenzioni e impianti dell’Università e il supporto scientifico del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Ateneo.

Una complessa campagna preliminare di indagini e rilievi ha messo in luce che si tratta di edifici (essenzialmente in muratura tradizionale, ma con importanti opere in cemento armato) di grande qualità e solidità, ma che alla luce della recentissima normativa antisismica, che prevede cautele prima impensabili in tema di sicurezza statica, sarà oggetto di un importante investimento per la riqualificazione strutturale. La sicurezza contro gli incendi ha reso necessario un adeguamento importante delle vie di esodo: tuttavia, una progettazione accurata ha permesso di eliminare l’attuale inappropriata scala antincendio esterna, con un guadagno paesaggistico. In quest’ottica e con l’obiettivo derivato di restituire a questa porzione di città storica un significativo livello di attraversabilità pubblica, si prevede la riqualificazione del percorso gradonato che mette in comunicazione il piazzale del complesso della Clinica Aresu con Via Porcell. La sinergia interistituzionale è stata fondamentale per l’elaborazione di un progetto, che sarà sviluppato in forma esecutiva con procedura d’appalto, ampio e complesso, che ha richiesto l’integrazione di competenze altamente specialistiche in tema di conservazione e progettazione architettonica ed in materia di integrazione impiantistica e adeguamenti strutturali. A intervento realizzato, Cagliari potrà fruire di nuovo di una parte importante della sua memoria del Novecento, ma con funzioni e impianti innovativi per ospitare e formare leve di ricercatori e professionisti del futuro.

Nella foto: un momento della conferenza stampa



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