Trenta posti in una superficie di 1300metri quadri nella Stecca bianca di Viale San Pietro, a Sassari. «Darà una risposta forte nella lotta contro il Coronavirus», dichiara il commissario straordinario dell´Aou Sassari Antonio Lorenzo Spano. «Rappresenta la sintesi degli sforzi assistenziali e consentirà agli anestesisti della nostra Scuola un´alta specializzazione», rilancia il direttore di Anestesia e rianimazione Pier Paolo Terragni
SASSARI - «Oggi per noi è una data importante, perché vediamo la fine di un percorso che abbiamo iniziato poco più di un mese fa e per il quale avevamo preso un impegno forte con la Regione: concludere i lavori per la terapia intensiva Covid. Abbiamo centrato il risultato». Così ieri mattina (sabato), il commissario dell’Aou di Sassari Antonio Lorenzo Spano ha aperto l'incontro di inaugurazione della nuova terapia intensiva Covid da trenta posti, nella Stecca bianca di Viale San Pietro. Presenti nell'occasione il presidente della Giunta regionale Christian Solinas, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais e l’assessore regionale dell’Igiene e sanità Mario Nieddu. Con loro, il rettore dell’Università sassarese Gavino Mariotti, il sindaco di Sassari Nanni Campus, il prefetto Maria Luisa D’Alessandro e l’arcivescovo Gian Franco Saba. A fare gli onori di casa, il commissario straordinario e il direttore sanitario dell’Aou Sassari Antonio Lorenzo Spano e Bruno Contu, il direttore di Anestesia e rianimazione Pier Paolo Terragni.
Una superficie di circa 1300metri quadrati in cui, nei giorni scorsi, dopo la conclusione dei lavori edili avvenuta il 6 gennaio, sono stati installati i letti, i monitor parametrici, le pompe infusionali, i telefoni, i computer, gli armadi, i carrelli medicali e asservitori. Sono state predisposte le stanze per il personale infermieristico e medico, le telecamere per il controllo a distanza dei pazienti collegate con la stanza di monitoraggio. La conclusione dell’allestimento consentirà, nel più breve tempo possibile, il trasferimento dei pazienti dalle terapie intensive Covid del Palazzo Clemente e delle Malattie infettive. I lavori di potenziamento della struttura per il Coronavirus sono stati effettuati grazie al bando di gara aperta, indetta a livello nazionale dal commissario per l'emergenza sanitaria Covid Domenico Arcuri, che ha consentito di intervenire proprio per la ristrutturazione e l'adeguamento della Terapia intensiva. Si è trattato di opere urgenti che hanno riguardato la realizzazione delle pavimentazioni e dei rivestimenti, il completamento e adattamento all'emergenza degli impianti elettrici, telefonici e trasmissione dati, degli impianti di sicurezza, telecamere, antincendio, condizionamento e gas medicali. I lavori erano stati consegnati il 2 dicembre al raggruppamento temporaneo di impresa formato dalla Intercantieri Vittadello di Pordenone e dalla Tepor di Cagliari. Il 7 dicembre gli operai avevano iniziato le opere edili per concluderle il 6 gennaio.
«E' importante che la struttura inizi ad operare già dalla prossima settimana – ha ripreso Spano – perché si abbia una ricaduta forte e si abbia una risposta più incisiva, soprattutto per il Covid. Nei prossimi mesi, lavoreremo per cambiare un po’ la fisionomia di questa terapia intensiva. Non appena il Covid avrà finito di cambiare le nostre vite questa struttura verrà utilizzata come Terapia intensiva ordinaria» Infatti, finita la pandemia, seguirà un'ulteriore fase di lavori, che porterà la Rianimazione alla sua conformazione definitiva, con ventitre posti letto. «L'attuale emergenza Covid – ha aggiunto Terragni – rappresenta il catalizzatore di un evento unico nel panorama costruttivo, organizzativo e assistenziale che darà vita alla realtà che oggi stiamo inaugurando. Questa struttura rappresenta la sintesi di tutti gli sforzi assistenziali di tante persone, professionisti e tecnici che hanno dato il cuore nella lotta contro una malattia grave e difficile nelle sue cure più complesse». Un ringraziamento quindi è andato all'Ufficio tecnico aziendale per la progettazione e il completamento delle dotazioni tecniche. Secondo il direttore della struttura, la “TI30” rappresenta «un’occasione per cogliere, da un evento tra i più negativi della storia professionale, un'opportunità di rinascita e dove le professionalità dei prossimi anestesisti della Scuola di Sassari potranno crescere e perfezionarsi». Intanto, proprio nei giorni scorsi, l’Aou di Sassari ha approvato gli atti e ratificato la graduatoria del concorso unificato, per titoli ed esami, per la copertura a tempo pieno e indeterminato di diciotto posti di specialisti in Anestesia e rianimazione. Sono trentanove gli idonei del concorso regionale che ha visto la partecipazione di circa cinquanta specialisti su settanta iscritti.
Nella foto: un momento dell'inaugurazione