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Red 4 marzo 2021
A Sassari, contro le scorie nucleari
La richiesta di Sa Domo de totus e Friday for future, promotori della manifestazione di domani sera, in Piazza Castello, è chiara: «La Sardegna deve essere immediatamente stralciata da ogni lista governativa, perché la volontà del popolo sardo è chiara e indiscutibile e la volontà dei popoli va rispettata»
A Sassari, contro le scorie nucleari

SASSARI - Il pericolo che la Sardegna possa essere scelta per “ospitare” il deposito unico delle scorie nucleari è concreto. Per questo motivo, Sa Domo de totus e Friday for future di Sassari hanno organizzato per domani, venerdì 5 marzo, alle 18.30, un’assemblea-dibattito nel capoluogo turritano. «Il 15 e il 16 maggio del 2011 – scrivono gli attivisti - i sardi e le sarde sono stati chiamati a votare per il referendum regionale sull'eventuale costruzione di centrali elettronucleari o deposito di scorie nell'Isola. Il quesito era questo: “Sei contrario all'installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?”.

Pur essendo un referendum a carattere consultivo, proseguono gli organizzatori della manifestazione, i sardi «si siano espressi massicciamente per il “No a centrali e scorie nucleari”. Su un totale di 1.479.485 aventi diritto, hanno votato 887.347 e più del 97percento dei votanti si è espresso contro centrali e scorie nucleari. Ciò non è bastato però a stralciare la Sardegna dalla mappa pubblicata dalla Sogin. Oggi ci troviamo a parlare di scorie, perché l’autonomia di cui gode la Sardegna è debolissima e lo Statuto non prevede nessun dispositivo di autogoverno capace di scongiurare pericoli di questo genere, dall’utilizzo dell’Isola come piattaforma militare ed energetica funzionale ad altrui interessi alla concreta possibilità che l’Isola diventi appunto la “spazzatura nucleare” dello Stato».

A parere degli attivisti, «è gravissimo che la Sogin (società pubblica responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi) abbia ignorato la volontà popolare dei sardi, includendo quattordici aree su sessantasette totali individuate in Sardegna, dove poter potenzialmente costruire il deposito unico di stoccaggio statale dei rifiuti radioattivi». La richiesta dei promotori della manifestazione è chiara: «la Sardegna deve essere immediatamente stralciata da ogni lista governativa, perché la volontà del popolo sardo è chiara e indiscutibile e la volontà dei popoli va rispettata». Domani sera, in Piazza Castello, interverranno Nicola Culeddu, ricercatore del CNR e attivista del comitato “No Scorie” e Luana Farina, attivista di Donne libere in lotta per il diritto alla salute e portavoce di Caminera Noa.



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