Red
18 marzo 2008
Check-in Ryanair sotto la lente Ue
Interrogazione al parlamento europeo, «le informazioni sui prezzi devono essere veritiere e complete e includere tutti gli oneri, tutte le tasse e le imposte»

ALGHERO - Le pratiche del check-in della prima compagnia low cost europea finiscono nel mirino di Bruxelles e potrebbero essere sanzionate come pratiche commerciali sleali in base alle norme contenute in una direttiva dell’Unione Europea. E’ noto infatti che la Ryanair a fronte del costo del biglietto aereo pubblicizzato, applichi una serie di aggravi sugli oneri del biglietto che, in definitiva, fanno lievitare il conto totale di diverse decine di euro. E’ un’interrogazione dell’Europarlamentare Francesco Ferrari ad attirare l’attenzione dell’Ue, tanto che dalla Commissione europea arriva un chiaro monito: «la mancata comunicazione al consumatore di informazioni chiare, adeguate e complete sulle tariffe e su ogni altro costo associato alla prestazione di un servizio potrebbe ricadere nell'ambito di applicazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali, adottata l'11 maggio 2005». (La direttiva è stata recepita in Italia attraverso i decreti legislativi 145 e 146 del 2 agosto 2007). Oltretutto il commissario ai trasporti Jacques Barrot aggiunge come «questa pratica verrebbe comunque sanzionata dalla proposta della Commissione, la quale impone alle compagnie aeree di pubblicare le tariffe, comprensive di tasse, imposte, diritti, supplementi e commissioni applicabili e inevitabili». L'interrogazione di Ferrari verteva anche sulla politica commerciale del vettore irlandese, che prevede, tra l'altro, un esborso aggiuntivo di 4 euro a tratta per effettuare il check-in all'aeroporto. La palla passa adesso all’unione consumatori, alla quale spetta approfondire la questione e segnalare, eventualmente, la pratica commerciale sleale all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
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