S.A.
20 marzo 2022
Neuroriabilitazione, pochi posti in Sardegna
L´Interrogazione di Agus e Piu (Progressisti): gli unici posti disponibili in Sardegna sono a Oristano e al Mater Olbia. Le accuse alla Regione per i ritardi della riforma sanitaria

CAGLIARI - Servizi formalmente attivati ma nessuno spazio per l'attività quotidiana, con evidenti ricadute sul lavoro dei medici e del personale sanitario e soprattutto sull'assistenza ai pazienti: «Nel buco nero causato dalla riforma della sanità voluta dal presidente della Regione», sottolineano i Progressisti in un'interrogazione depositata in Consiglio regionale, «anche la struttura complessa di neuroriabilitazione del sud Sardegna, spacchettata tra più aziende sanitarie e ancora senza strutture definitive per i percorsi di cura necessari a pazienti gravi e gravissimi, con lesioni al sistema nervoso centrale e periferico a causa di malattie neurologiche o in seguito a traumi». La strada, ricordano Francesco Agus e Antonio Piu, componenti della commissione Sanità, sembrava tracciata sin dal 2017, con l'approvazione della rete ospedaliera che prevedeva un totale di 92 posti letto in strutture pubbliche per la neuroriabilitazione, di cui 30 nei presidi del sud-est dell’isola: 24, rispetto ai 12 esistenti, sarebbero dovuti essere nella struttura complessa dell'Arnas Brotzu. Quasi 400.000 gli euro stanziati poi nel 2018 per la rimodulazione funzionale del Businco e la riorganizzazione degli spazi per l'accoglimento della struttura.
«Invece i posti attualmente disponibili in Sardegna sono solo alcuni a Oristano e quelli afferenti al Mater Olbia», continuano i Progressisti, «sulla destinazione definitiva della struttura complessa vige la totale incertezza, denunciata anche in diversi atti consiliari depositati dai sottoscritti. La situazione è quantomeno ingarbugliata: presso lo stabilimento “Businco”, infatti, gli spazi necessari per il trasferimento della neuroriabilitazione sono ancora occupati – “temporaneamente”, secondo quanto sostenuto dalla Giunta e dall'assessore – da una parte dei servizi afferenti al Centro di Sclerosi Multipla regionale che dal 2020 risulta trasferito lì dai locali del Binaghi di Cagliari. Nel frattempo, in questi due anni sono emerse più ipotesi sul trasferimento del centro sclerosi regionale, tra cui la sede dell’ospedale Marino, i cui spazi liberi potrebbero però essere assegnati agli uffici della nuova Asl 8».
«Ricordiamo all'assessore e al presidente della Regione che la riabilitazione intensiva richiede spazi dedicati, un approccio interprofessionale garantito dalla presenza di fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, psicologi, terapisti occupazionali, assistenti sociali, educatori professionali, oltre a medici, infermieri e operatori sociosanitari, ed è caratterizzata da interventi valutativi e terapeutici intensivi impegnativi sia in termini di complessità che di durata. Chiediamo quindi quanti siano i posti effettivamente operativi in Sardegna, quali iniziative si stanno adottando per garantire la piena operatività della Neuroriabilitazione dell’ARNAS “Brotzu” e quali siano le tempistiche per risolvere le problematiche logistiche. Di conseguenza è importante sapere anche quali siano le decisioni sugli spazi del Businco, attualmente occupati da servizi del Centro di Sclerosi Multipla regionale e, quindi, quando quest'ultimo potrà tornare nei locali dell’ospedale Binaghi».
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