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S.A. 20 luglio 2022
Ritorna Rebeccu il Festival Musa Madre
Un progetto che nella sua seconda edizione riparte rilanciando il dialogo con le diverse forme dell’arte. Riparte ripopolando strade, case, terrazze del peculiare borgo medievale di 30 case, luogo incantato
Ritorna Rebeccu il Festival Musa Madre

BONORVA - Creare e ri-creare una comunità, dare forma e voce a un luogo vivo di creatività e rigenerazione, che parli il linguaggio dell’arte e delle arti in un borgo medievale abbandonato al centro della Sardegna. Il tutto incentrato e declinato lungo il tema del “Richiamo” (Ischèliu): richiamo alla terra madre, quella d’origine, la terra di Sardegna. Questa il senso che permea ed accompagna lo scorrere e lo svolgersi della seconda edizione del festival “MusaMadre - Suoni/Corpi/Visioni”, progetto del Comune di Bonorva finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna, diretto da Valeria Orani e organizzato dall’Associazione Enti Locali per gli Spettacoli in scena dal 1 al 6 agosto nel piccolo borgo di Rebeccu (Bonorva). Un festival per viaggiatori, un viaggio delle radici tra arte e territorio, Natura e identità. Il rapporto tra Sardegna ed Emigrazione è un infinito ancestrale che fa parte della natura stessa dell’isola e dei suoi abitanti. Isola come luogo di attracco o di partenza, dove lo sguardo è sempre rivolto verso un orizzonte aperto all’immaginazione dell’ignoto, alla vita oltre il mare. Isola che è il profilo che si immagina all’orizzonte quando si è lontani. È questa doppia immagine che guida la visione della direttrice artistica della seconda edizione di MusaMadre: il desiderio di andare o di tornare.

Un progetto che nella sua seconda edizione riparte rilanciando il dialogo con le diverse forme dell’arte. Riparte ripopolando strade, case, terrazze del peculiare borgo medievale di 30 case, luogo incantato, Rebeccu, la frazione di Bonorva teatro naturale di storie e leggende - e dai suoi siti archeologici. In questi luoghi si ritroverà e performerà un’eterogenea comunità di artisti provenienti da varie discipline delle arti: visive, performative, musicali e cinematografiche. La promessa? Risvegliare l’istinto di generare vita, comunità, nuovi dialoghi nel rispetto della natura e del territorio circostante, portando la bellezza e il valore dell’arte. Laura Di Settimio, vice sindaca di Bonorva e assessora con delega alla Cultura: «La bellezza chiama bellezza. Ed è una bellezza talmente particolare quella con cui ci confrontiamo che è lecito aspirare a che siano le espressioni artistiche più elevate e suggestive a illuminarla e valorizzarla. Vogliamo mettere la Cultura in primo piano dando un senso pieno al progetto, e con la direzione artistica di Valeria Orani già lo scorso anno abbiamo centrato l’obiettivo, e siamo pronti a ripeterci»

Il festival apre il 1 agosto alle 20.00 con “Andando/Restando” performance site-specific che rappresenta il legame ancestrale con la terra d’origine e il dolore che scaturisce dall’impossibilità di dare risposte precise ad un problema che si trova di fronte a due soluzioni, che per quanto opposte sembrano entrambe valide radici e irrequietezza, attaccamento e necessità di allontanarsi. Su disegni di Antonio Marras, artista mercuriale, è stata presentata all’Istituto Italiano di Cultura di New York lo scorso dicembre come evento celebrazione della XVII Giornata del Contemporaneo. Sempre il 1 agosto seguirà, nella chiesa di Rebeccu, lo spettacolo “Piccoli Funerali” con Maurizio Rippa, contraltista e artista di rara sensibilità, accompagnato alla chitarra da Amedeo Monda. Uno spettacolo commovente e dolcissimo capace di accogliere il dolore e trasformarlo in rinascita. Un rito laico che celebra la vita attraverso il legame, il ricordo e l’amore per chi lasciandoci rimarrà con noi per sempre. Il 2 agosto il concerto “Between silence and city” con Claudio Sanna al piano e Paolo Pastorino alle chitarre, traccerà i percorsi della memoria attraverso le musiche di Luciano Chessa, compositore e professore d’orchestra, sicuramente uno dei nomi più riconosciuti internazionalmente tra i musicisti contemporanei sardi. Il 3 agosto Federica Fracassi accompagnata al violoncello da Lamberto Curtoni, porterà in scena “Dora Pro Nobis” di Concita De Gregorio. Un ritratto della grande fotografa esponente del surrealismo Dora Maar, musa e vittima del genio distruttivo di Picasso, che nel tentativo di cancellarne la personalità la portò alla reclusione in una clinica per la salute mentale.

Ed è ancora la femminilità nella vulnerabilità della società contemporanea che il 4 agosto sarà protagonista con Monica Nappo ne “L’Esperimento”. Tra aneddoti comici, tragicomici o soltanto tragici, lo spettacolo esplora le relazioni e si interroga sulla differenza tra amore e dipendenza, ridendoci un po’ su. Se possibile.. non sempre è possibile ma è bene provarci. Il 5 agosto le parole della raccolta poetica “Due colori esistono al mondo – Il verde è il secondo” di Sergio Atzeni, saranno affidate alla voce di Lea Karen Gramsdorff, accompagnata dalla musica di Simone Dulcis. MusaMadre chiude il 6 agosto il concerto Family Album di Adele Madau. Non mancheranno per tutta la durata del festival gli incontri tra artisti e pubblico nella terrazza di Su Lumarzu, così come non mancherà il cinema, che quest’anno aprirà con la proiezione in anteprima di C’è ancora un po’ di luce nel mio cielo un corto documentario sulla ricerca artistica e vocale di Maurizio Saiu e Daniela Cattivelli sulle tracce di Maria Lai e delle sonorità delle Domus de Janas di Monte Arista a Cardedu. Il documentario è curato da Fabio Acca.

Quattro i titoli dei lungometraggi: Il Buco di Michelangelo Frammartino, Nilde Iotti, Il tempo delle donne di Peter Marcias, È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino e Il Muto di Gallura di Mattia Fresi. Nel corso della settimana saranno due le proposte laboratoriali. In una i giovani bonorvesi, con l’aiuto di Roberto Abbiati, attore, mimo, clown e cantastorie, si cimenteranno alla ricerca della propria libera espressività teatrale. Radio Fra(m)menti - la radio che si muove con te - media partner del festival è invece il progetto di Maria Genovese, giornalista e podcaster. Una stazione radio web itinerante, un piccolo studio mobile che vuole raccontare gli eventi culturali spostandosi da un luogo all’altro, attraverso la realizzazione di interviste e altri contenuti audio attraverso la costituzione di una piccola redazione locale con un gruppo di giovani della comunità locale. Un laboratorio radiofonico per acquisire gli strumenti per dar vita a un racconto partecipato. Un format originale, una narrazione frutto di un dialogo aperto con e tra artisti, operatori, reparti tecnici e pubblico di tutte le età. Valeria Orani curerà invece il workshop “Organizzazione e gestione festival ed eventi culturali a basso impatto ambientale”, una scelta professionale etica, una necessità non più rimandabile.
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