Il primo cittadino algherese invia una lettera all´assessore regionale Francesco Foddis
ALGHERO - Il sindaco Marco Tedde si inserisce nella discussione tra il
Comitato Pescatori del Nord Sardegna e l'
assessorato all'agricoltura e pesca della Regione e invia una lettera al delegato Foddis. «È con rinnovata preoccupazione che anche quest’anno mi rivolgo alla massima autorità regionale facendomi portavoce ed interprete delle problematiche che affliggono da tempo la marineria algherese. I problemi sono sempre gli stessi acuiti ed ingranditi dal crescente senso di paura e disperazione da parte degli operatori della pesca che vedono allontanarsi sempre più la possibilità di una soluzione definitiva, e che se necessario ricorreranno al gesto estremo di “bruciare” in piazza i certificati elettorali rinunciando ad esercitare il diritto di voto in occasione delle prossime consultazioni politiche». «Debbo ahimè rilevare che ogni anno ci troviamo a dire le stesse cose, io stesso immancabilmente sono costretto a scrivere denunciando questioni vecchie mai risolte nonostante gli impegni di consiglieri regionali, dirigenti, funzionari della Regione Sardegna. Non ultimo, il Suo recente intervento con il quale ha voluto rassicurare gli operatori della pesca che ho personalmente apprezzato e che mi auguro possa finalmente essere seguito dai fatti». «Onorevole Assessore, i problemi di cui parlo sono da Lei ampiamente conosciuti e vanno dal funzionamento dei Distretti di Pesca alla mancata corresponsione delle spettanze relative al fermo biologico obbligatorio del 2006, passando per le discriminazioni nel trattamento riservato alle diverse marinerie sarde con privilegi riconosciuti a talune a discapito delle altre. In particolare, gli abissali ritardi nell’erogazione dei sostegni per il fermo biologico hanno messo letteralmente in ginocchio la maggior parte degli operatori ittici in un settore nel quale l’aspetto finanziario aziendale è strettamente legato alla stagionalità e all’aleatorio andamento delle condizioni meteorologiche». «Queste sono le motivazioni che m’inducono a chiedere un Suo autorevole intervento forte ed immediato, atteso da tutta la marineria algherse e da questo territorio, che inverta la pericolosa e preoccupante direzione intrapresa». «Tengo, infine, in modo particolare a precisare che per la città di Alghero la pesca e le tante persone che vi lavorano non sono soltanto una questione economica, ma rappresentano, e questo voglio evidenziarlo con forza, una parte importante della storia, delle tradizioni e dei costumi del popolo algherese che vogliamo orgogliosamente difendere e salvaguardare come uno dei beni più preziosi che la nostra cultura può permettersi il lusso di annoverare».