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9 settembre 2022
Verso il voto: il calvario sardo, chi sale e chi scende
Il Centrodestra viaggia col vento in poppa e pregusta la vittoria alle politiche del 25 settembre ma a livello locale e soprattutto regionale lo stato di salute è comatoso. Il caso Alghero è emblematico con Forza Italia che sfrutta le difficoltà degli alleati, guadagna terreno e già si conferma forza leader di area

ALGHERO - Soltanto il voto del 25 settembre potrà definitivamente consegnare un nuovo governo a trazione Centrodestra: FdI, Lega e Forza Italia - nonostante le divergenze interne anche a livello nazionale - viaggiano col vento in poppa e già pregustano la vittoria alle elezioni politiche. Ma soprattutto in Sardegna, all'indomani del voto, oltre al conteggio delle preferenze, ci saranno altri conti da fare nel tentativo di superare una crisi tutta interna alla coalizione che governa a Cagliari e amministra molti comuni isolani, Alghero compresa. Nonostante tutti i sondaggi a livello nazionale concordino nell'indicare un solo vincitore, lo stato di salute del Centrodestra Sardista appare per certi versi comatoso e difficilmente curabile con le sole preferenze degli elettori.
Con Forza Italia che spinge per il commissariamento della sanità sarda gestita dal leghista Nieddu, il terremoto tutto interno alla Lega che conta vari dirigenti dimissionari e l'addio eccellente del delegato ai Trasporti ed un Psd'Az sempre più spaccato e tremendamente impaurito dal solo pensiero di fare cilecca col portacolori Doria il lizza per il Senato, è nei rapporti con i Fratelli d'Italia che si giocano equilibri difficili e per niente scontati. E' nel mancato rimpasto, sempre promesso ma mai attuato, il peccato originale di Christian Solinas, che tra qualche settimana si troverà a gestire una situazione a dir poco incandescente. Il preludio c'è stato proprio in Riviera del Corallo, quando alla presenza del Governatore e segretario Sardista, in occasione della presentazione dei candidati Lega-Psd'Az mancava una grossa fetta di dirigenti: un'assenza chiara, un nuovo segnale delle divergenze che agitano i Quattro Mori a tutti i livelli.
Il caso Alghero è emblematico. Nonostante una partenza in chiaro vantaggio (almeno nei numeri), sono i rapporti interni ai vari partiti a non aver mai facilitato un vero dialogo tra alleati, che potesse rafforzare la coalizione e disegnare un orizzonte prospero da presentare agli elettori che tra breve saranno chiamati ad esprimere la propria preferenza in rapida successione (Politiche, Regionali e Comunali). E' così che Forza Italia conferma la propria egemonia interna e grazie alla candidatura di bandiera di Pasqualina Bardino, l'unica algherese insieme all'avvocato Salvatore Deriu in campo, fa incetta di preferenze tra gli scontenti nonostante la difficile posizione in lista. Da Fratelli d'Italia, dove il nucleo storico estromesso dal partito ormai saldamente in mano a Marco Di Gangi, arriva addirittura l'endorsement per Forza Italia. Con la Lega azzoppata da tre deludenti anni di amministrazione tenuta a galla soltanto dall'attivismo di Michele Pais, i centristi dell'Udc alle prese col dopo-Oppi e i civici (Noi con Alghero) ben coperti, chi annuncia le proprie intenzioni di voto lo fa per sostenere la dottoressa Azzurra. Un segnale chiaro: a livello locale, qualunque siano gli schieramenti del dopo-politiche, c'è già chi guadagna terreno.
Nella foto: Christian Solinas ad Alghero con l'assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa
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