S.A.
26 ottobre 2022
In Sardegna 47 opere incompiute
In Sardegna 47 lavori da completare: lo scorso anno erano 53. 241milioni di euro il loro valore, ne servono 123 per la loro ultimazione

CAGLIARI - Si fermano per burocrazia, mancanza di fondi, problemi tecnici, fallimento o recesso dell’impresa, per sopravvenute nuove norme
tecniche o mancato interesse. Sono le 47 le opere pubbliche
incompiute, quindi non avviate o non ultimate, che in Sardegna
bloccano un totale di oltre 241milioni di euro di appalti pubblici, di
cui ben 123milioni per la loro ultimazione. Una situazione, in ogni
caso, in miglioramento rispetto al 2020 quando si registravano 53
opere bloccate; grazie all’accelerazione impressa dall’Assessorato
regionale ai Lavori Pubblici, per appaltare, avviare e chiudere i
lavori, nonostante la frenata impressa dalla pandemia e dall’aumento
dei costi del lavoro e dei materiali, ci sono anche molte opere vicino
alla conclusione e altre realizzate al 50%, che si avviano verso il
termine in tempi brevi. E’ questo ciò che emerge dalla rielaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, sull’Elenco delle Opere Pubbliche Incompiute del 2021, pubblicato dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), nel quale vengono inseriti annualmente gli elenchi delle opere pubbliche non completate delle amministrazioni centrali e territoriali. La lista viene aggiornata per capire i tempi di completamento oppure individuare soluzione
alternative, tra cui il parziale riutilizzo, la cessione a titolo di
corrispettivo per la realizzazione di altra opera pubblica, la vendita
o la demolizione.
Nell’elenco c’è di tutto: dalla sistemazione idraulica dei fiumi alla
interconnessione dei sistemi idrici del Tirso e Fluminimannu passando
per gli interventi sul Cixerri, dalla messa in sicurezza di strade e
parcheggi fino alla riqualificazione di antichi borghi abbandonati; ma
troviamo anche la realizzazione di scuole, il risanamento di edifici
ospedalieri, la costruzione di piscine, strutture sportive e parchi
urbani. Tra i tanti progetti, vi sono sia quelli conclusi al 98%, sia
quelli che attendono l’ok per la posa della prima pietra, e nel mezzo
tanti che sono oltre il 50% di realizzazione. Tra le cause dello stop dei cantieri, per il 40% è la mancanza di fondi, nel 30% problemi tecnici, nel 18% il fallimento dell’impresa, il recesso o la risoluzione contrattuale, nel 6% sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, nel 4% perché si riscontra un mancato interesse al completamento, mentre solo per il 2% perché concorrono più cause contemporaneamente. Anche se su tutto la burocrazia si inserisce in ogni ingranaggio.
A livello locale, le Regioni con il maggior numero di opere incompiute
sono la Sicilia, con 138 opere (rispetto alle 133 del 2020), la
Sardegna, con 47 opere (53 nel 2020), e la Puglia, con 27 opere
incomplete (24 nel 2020). «Il maltempo, che si farà sentire soprattutto nei prossimi mesi – afferma Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – negli anni passati ha mostrato quanto sia drammaticamente fragile la Sardegna e tutto il nostro Paese, soprattutto se si guardano i danni dati dal dissesto idrogeologico. Questa situazione ribadisce l’urgenza di investire in infrastrutture e in opere pubbliche, soprattutto per prevenire i danni da frane e alluvioni.
Diamo atto alla Regione di aver impresso una importante accelerazione
per la progettazione, avvio e conclusione dei lavori. Importante è
l’azione portata avanti, soprattutto in questi mesi, per aprire nuovi
bandi e per far si che certe situazioni non si ripetano».
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