Antonio Burruni
29 aprile 2008
Edilizia, il Consiglio non decide
I consiglieri comunali voteranno la delibera dopo aver ricevuto una chiara indicazione per iscritto da parte del dirigente comunale del settore. Nuova puntata per la variante che si trascina ormai nell´aula di via Columbano da anni

ALGHERO – Nuovo stop alla delibera comunale che dovrebbe rettificare il Piano Particolareggiato relativo alle “sottozone B1-B2 isolati delimitati tra le vie Pais-De Giorgio-Don Minzoni e zona S2 via Marconi” con conseguente adozione di una variante. Dopo oltre due ore di discussione in aula, il Consiglio Comunale ha votato una proposta illustrata in aula dal sindaco Marco Tedde ed approvata dai quattordici voti della Maggioranza, mentre i sette rappresentanti dell’Opposizione hanno fatto pollice verso. Il primo cittadino, dopo aver sentito le diverse posizioni espresse dai vari rappresentanti politici in aula e dopo «aver colto una cappa di paura, un alone di mistero», ha chiarito che non serviva un voto politico sulla vicenda ed ha dichiarato di voler chiedere delucidazioni in merito al dirigente addetto, per fare poi un’integrazione fondamentale alla delibera, con conseguente sospensione della stessa fino all’arrivo del pronunciamento tecnico. Era stato Calvia ad aprire le dichiarazioni di giornata, etichettando come scorretta la scelta dell’Amministrazione Comunale di presentare in aula un documento, quando in commissione si era rimasti su posizioni diverse, con conseguente richiesta di rinvio per poter meglio analizzare le carte, per dare certezza del diritto a tutti i cittadini. Articolato e ricco dal punto di vista storico, l’intervento di Gianni Cherchi, che ha battuto su un punto chiaro. «C’è tutta una serie di condizioni – ha spiegato – per cui il Consiglio decida su un errore cartografico, che dovrebbe essere corretto d’ufficio, invece che votare una variante». Oltretutto, una variante andrebbe a sanare una posizione denunciata alla Procura della Repubblica, visto l’aumento dettagliato della costruzione in esame. Giancarlo Piras si è trovato d’accordo sul fatto che ci sia l’esigenza di capire meglio la situazione, per essere sollevati da qualsiasi eventuale responsabilità e, solo successivamente ad un chiaro parere tecnico, votare la delibera. Per Nicola Salvio la soluzione è chiara: «Non facciamo nuove correzioni, l’unica soluzione è fare il nuovo Puc». Angelo Piras ha invece puntato la sua attenzione sulla non confusione dei ruoli tra dirigenti e consiglieri, tra tecnici e politici. «Da quanto scritto sui documenti – ha concluso – questa delibera, così com’è, non può essere approvata». Mercoledì, nuova puntata di questa delibera che si trascina ormai da anni, tra rinvii ed assenze assortite.
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