Antonio Burruni
12 giugno 2008
Sau: Sulla Tarsu dalla parte del Terzo Settore
Il giorno dopo il voto sulle modifiche al regolamento Tarsu, l’ex presidente provinciale dell’Asi-Ciao, consigliere comunale di Alleanza Nazionale, lancia le sue proposte, tra associazioni di volontariato da difendere ed altri soggetti che godono di benefici non giustificabili

ALGHERO – Le variazioni al regolamento della Tarsu sono state approvate ieri all’unanimità, ma l’argomento è vivo e sentito in città e farà ancora discutere. Già annunciata l’apertura di un tavolo tecnico-politico per trovare nuove modifiche condivise tra le parti politiche. Tra gli altri, anche Gianni Sau, propone la sua ricetta.
Ieri avete votato le modifiche, che ne pensi?
«Sono soddisfatto di quanto detto dal Sindaco in Consiglio, facendo sue le mie richieste esposte in maggioranza, a favore di un prossimo tavolo tecnico per verificare il sistema Tarsu relativo al terzo settore. Problema condiviso anche dall’assessore Pais».
Cosa non ti convince realmente?
«Alcuni consiglieri, di Minoranza, chiedono che vengano completamente escluse dalla tassa le associazioni Onlus. Io proporrei piuttosto un’esenzione per tutte le associazioni regolarmente riconosciute, e che offrono un servizio al cittadino. Non dobbiamo fare gli interessi delle società di capitali, bastano già loro a fare i nostri interessi, o di cooperative consorziate, con quello che già costano! Se dobbiamo far soffrire chi già soffre, cioè le associazioni di volontariato, che tanto sono abituate a soffrire, diamo loro almeno la possibilità di una riduzione».
Quale potrebbe essere una prima soluzione per modificare la situazione?
«Dopo il voto sulle modifiche alla Tarsu così come sono state proposte, ora impegnandoci a dire alle associazioni (quelle con il “dna in regola”), che entro un mese ci adopereremo per modificare la norma a loro favore, utilizzando tra le voci già in bilancio un controvalore che ponga le basi per una reale forma di sostegno, e non un ulteriore tassazione. Ho chiesto all’assessore Pais che si attivi per creare i presupposti che porteranno le associazioni (regolarmente riconosciute) a pagare in misura minima la Tarsu, anche quando sia superata la soglia minima della superficie calpestabile soggetta a tassazione. Sia chiaro che la cosa non dovrà andare a colpire in alternativa i singoli cittadini, ma bensì: emersione di quanti furbamente, ancora non pagano, e di quelle realtà produttive e di servizi che ad oggi godrebbero di benefici non giustificabili. Il mondo dell’associazionismo, del volontariato, lo sport, sono la valvola di sfogo che le Amministrazioni utilizzano nei momenti di maggiori difficoltà. Quando le strutture sanitarie non riescono a risolvere i problemi della comunità, le stesse si rivolgono ad associazioni di volontariato. Ad esempio, l’ospedale, non avendo ambulanze, richiede il supporto all’associazione “x”. Come ancora, quando per colpa di un indulto si rilasciano uscire dei carcerati senza una meta, senza dimora, per andare a dormire e/o mangiare presso la mensa dei poveri. Ancora, le associazioni sportive sono di supporto educativo per i nostri giovani, a fronte di gravi carenze strutturali della comunità nazionale».
Dove bisognerebbe andare a recuperare i fondi che verrebbero a mancare in caso di esenzione alle associazioni di volontariato riconosciute?
«Lo sviluppo del Piano Strategico ci da le linee guida per risolvere anche questo problema. In tal senso ci auspichiamo che nel breve termine l’amministrazione si adoperi per dare attuazione al Piano, già discusso, concordato e condiviso con le parti sociali, economiche e politiche della città».
Nella foto: Gianni Sau, consigliere comunale di Alleanza Nazionale
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