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A.B. 12 luglio 2008
Imprenditore evade due milioni di euro in tre anni
Scoperto dalla Guardia di Finanza di Olbia nel corso dell’operazione “Legna che scotta 2”. E’ stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, perché non ha presentato la dichiarazioni dei redditi per tre anni, sottraendo al fisco ricavi non dichiarati per oltre un milione e settecentomila euro ed evadendo l’Iva per trecentomila euro
Imprenditore evade due milioni di euro in tre anni

OLBIA - Prosegue incessante la lotta all’evasione fiscale da parte delle Fiamme Gialle galluresi e proprio in questi giorni gli uomini della Compagnia di Olbia hanno chiuso una verifica nei confronti di una Srl di un imprenditore trentino, da tempo trapiantato ad Olbia, che opera nel settore della produzione e lavorazione del legname. L’indagine di polizia tributaria, iniziata a Maggio, ha consentito di scoprire rilevanti evasioni fiscali in materia di Imposte dirette, Iva ed Irap nei confronti dell’imprenditore, qualificato come “evasore totale”, visto che per tre anni è rimasto sconosciuto al Fisco, poiché ha omesso di presentare le dichiarazioni dei redditi. La verifica fiscale, che ha interessato principalmente tre annualità (dal 2004 al 2006), ha permesso di constatare numerose violazioni che avevano consentito all’imprenditore di sottrarre numerose entrate allo Stato. Sono oltre un milione e settecentomila euro gli elementi positivi di reddito (ricavi “in nero”) non dichiarati segnalati per il recupero a tassazione; quasi trecentomila euro è l’Iva complessivamente dovuta all’Erario; un milione e settecentomila euro è anche la base imponibile evasa segnalata per il Recupero a tassazione ai fini Irap; oltre alle omesse dichiarazioni dei redditi, Iva ed Irap per i tre anni presi in considerazione. Il contribuente, sconosciuto al Fisco, è finito nelle maglie dei controlli che la Guardia di Finanza gallurese, nell’ambito del piano di lotta all’evasione coordinato dal Comando Provinciale Sassari, sta effettuando nei confronti degli evasori da cosiddetto “sommerso d’azienda”, ovvero quel fenomeno illecito caratterizzato dalle mancate presentazioni delle dichiarazioni obbligatorie annuali nei confronti del fisco, con relativa sottrazione a tassazione di basi imponibili. Particolarmente complessa si è rivelata la ricostruzione dei redditi sottratti a tassazione operata dai finanzieri, i quali, in considerazione della assoluta mancanza dei dati di partenze delle omesse dichiarazioni reddituali, hanno dovuto effettuare una “ricostruzione indiretta” dei ricavi sulla base della documentazione contabile (fatture e bolle d’accompagnamento che pur venivano emesse e consegnate ai clienti, salvo poi non dichiarare niente a fine anno) ed extracontabile (appunti ed annotazioni di varia natura, anche informatica) acquisita e rinvenuta in azienda durante le fasi iniziali della verifica. Nel corso dell’ispezione è emerso che il soggetto acquistava il legname anche da fornitori esteri, con operazioni “intracomunitarie”, i cui elementi sono stati utilizzati dai finanzieri per incrociare i dati contabili e quindi individuare le violazioni fiscali commesse dalla società. Un dettagliato rapporto sugli accertamenti effettuati è già stato inoltrato sia all’Autorità Giudiziaria tempiese per il reato di “Omessa dichiarazione” (Articolo 5 del Decreto Legislativo n. 74 del 2000; prevede la reclusione da uno a tre anni) in quanto l’imposta evasa ha superato la soglia di punibilità per singolo anno (settantasettemila quattrocentoottantasei,53), sia alla competente Agenzia delle Entrate di Olbia per le definitive contestazioni amministrative del caso. Non è la prima volta che i finanzieri galluresi giungono ad importanti risultati nella lotta all’evasione fiscale nel delicato e redditizio settore del trasporto/lavorazione legname. Già in precedenza la Compagnia di Olbia aveva scoperto un’impresa operante nel settore del trasporto legnami, con sede a Buddusò, che aveva presentato dichiarazioni dei redditi infedeli occultando ricavi in nero per oltre cinquecentomila euro.

Foto d'archivio



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