La tappa italiana del mondiale rally si avvicina alla capitale. A dirlo è una voce più che autorevole, Simon Larkin, senior director WRC, che in un'intervista al sito specializzato Rallyssimo non ha fatto alcun mistero di ambire al trasferimento della manifestazione dalla Sardegna a Roma. L'appello dell'assessore algherese Enrico Daga: serve la mobilitazione di tutti, questo giochino è chiaro ed è politico
ALGHERO - La tappa italiana del mondiale rally si avvicina alla capitale. A dirlo è una voce più che autorevole, Simon Larkin, senior director WRC, che in un'intervista al sito specializzato Rallyssimo non ha fatto alcun mistero di ambire al trasferimento della manifestazione dalla Sardegna a Roma: «La nostra ambizione è molto chiara: vogliamo spostare l’evento WRC a Roma già a partire dal 2026, come abbiamo più volte richiesto all’ACI. Per noi, prima è meglio, poiché crediamo che questo sia il migliore interesse per il Rally d’Italia e per lo sviluppo dell’evento e dello sport in generale sulla terraferma. Una gara nella capitale, infatti, è l’unica vera opportunità di avere un evento riconosciuto come rappresentativo da tutta la nazione. Il WRC ha bisogno di una gara che identifichi il Paese ospitante, e Roma ha il potenziale per farlo come nessun’altra location».
Le scorse settimane era stato il deputato del Partito Democratico a Silvio Lai a risvegliare l'attenzione pubblica sulla questione, portandola sui banchi del Parlamento in un'interrogazione alla presidente del Consiglio e al ministro Abodi [
LEGGI]: «la tappa del rally - ha spiegato Lai - un evento che da oltre vent’anni porta turismo, economia e prestigio internazionale alla nostra isola. Dal 5 all’8 giugno si è svolta l’edizione 2025 con grande successo, eppure per il 2026 il futuro è incerto. Roma non ha bisogno di questo evento per essere conosciuta e valorizzata: gode già di un turismo internazionale permanente, di eventi sportivi e culturali globali e di un’attenzione mediatica quotidiana. La Sardegna invece ha bisogno di occasioni come il Rally per superare i limiti dell’insularità e costruire opportunità concrete di sviluppo. La sostituzione recente dei vertici di ACI rende ancora più forte il sospetto che si stia consumando un’operazione politica, funzionale agli equilibri della maggioranza, più che una valutazione basata su criteri tecnici, sportivi ed economici».
A rafforzare il suo appello e a non fare sconti sui responsabili è Enrico Daga, segretario cittadino del Partito Democratico e assessore ad Alghero, la città che con Olbia ospita la manifestazione: «si fa finta che questa richiesta provenga dal promoter per giustificare politicamente uno scippo perfetto nei confronti della Sardegna e dei sardi, dopo i sacrifici e gli investimenti fatti dalle istituzioni sarde, che hanno reso questo evento iconico per lo sport motoristico mondiale. Serve uno sforzo di tutti, in primis delle forze politiche presenti nel territorio che in questo momento hanno diretti collegamenti con il governo, il ministro dello sport e il presidente di Acidario. Datevi da fare che il giochino è chiarissimo».