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Red 26 luglio 2008
Soru in Consiglio Ministri: «No alle servitù militari»
Il presidente Soru al Consiglio dei Ministri per affermare il parere negativo della Regione all´allunagamento della pista del Poligono di Quirra. Il Governo ha deciso di istituire un tavolo tra il Ministero della Difesa e la Regione Sardegna per affrontare la questione poligoni
Soru in Consiglio Ministri: «No alle servitù militari»

CAGLIARI - Il Governatore Renato Soru ha ribadito il no alle servitù militari nell'isola. L'occasione davanti al Consiglio dei Ministri a Roma, dove si discuteva l'allungamento della pista del poligono di Quirra.

«La pista serve a far volare aerei senza pilota UAV, che sono bersagli che si aggiungono a quelli già esistenti in Sardegna di diversi poligoni. La Sardegna è un bersaglio su 24mila ettari del proprio territorio - ha tuonato Soru - lo è da 50 anni e se è giusto per tutti rispondere all'obbligo della difesa nazionale, si è creato adesso uno squilibrio tale che rispetto ai 24mila ettari della Sardegna, 12mila più 1000 nel salto di Quirra e 8mila a Teulada, il resto d'Italia ne ha 16mila. La legge che mi porta al Consiglio dei Ministri dice che per imporre le servitù occorre risolvere i problemi di armonizzazione fra le esigenze di governo del territorio e di sviluppo economico e sociale, con le esigenze della difesa. Poiché questo non accade siamo davanti a un'imposizione, a un dominio intollerabile».

«E' caduto il Muro di Berlino - ha continuato Soru - sono stati restituiti interi Paesi, ma l'esercito italiano non vuole restituire terreni espropriati e talvolta acquisiti anche con l'inganno come nel caso di Capo Teulada, dove venne detto ai contadini che sui loro terreni sarebbe stata fatta la riforma agraria. Ci si sta ostinando a continuare a massacrare la costa della Sardegna che dovrebbe essere un bene meglio considerato dall'Italia. Si sta operando per rendere quasi impossibile la bonifica del mare con quantità enormi di ordigni, un terzo dei quali rimane inesploso. Si stanno costringendo intere popolazioni della Sardegna a vivere episodi di guerra dopo 50 anni di pace in Italia».

«Noi vogliamo che sia ridotta l'attività dei poligoni e ridimensionata questa enorme estensione di territorio soggetto a servitù militari - ha concluso il presidente - al quale si aggiungono i vincoli nello spazio aereo e nel mare. Anche loro di ostacolo allo sviluppo della Sardegna».

Nella foto la zona militare a sud di Alghero (Poglina)




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