|
Cor
8:04
Allarme all'Ospedale Marino, presidio in Regione
La Uil Funzione pubblica esprime forte preoccupazione per il futuro del reparto di Riabilitazione ad Alta Intensità (RRF) dell’Ospedale Marino di Alghero. Questa mattina proteste sotto il palazzo del Consiglio a Cagliari

ALGHERO - Da fonti ufficiose si apprende che sarebbero già state impartite disposizioni per dimettere o trasferire tutti i pazienti entro il 31 dicembre 2025, in assenza di certezze sulla prosecuzione delle attività riabilitative a partire dal nuovo anno. «La situazione del personale è allarmante» avevano sottolineato i sindacati ma nonostante l'allarme e le richieste di incontro nessuno in assessorato si è fatto sentire. Ed oggi con il caos che regna, l'addio di Bartolazzi, si sente ancora più forte la necessità di immediati chiarimenti.
La Segretaria Territoriale Mariangela Campus e il Segretario Aziendale Oscar Campus annunciano che la UIL FPL sarà presente oggi, 9 dicembre 2025, in piazza a Cagliari per difendere con determinazione il futuro del Presidio Ospedaliero Marino di Alghero, oggi seriamente minacciato dal previsto passaggio dalla gestione dell’Aou alla Asl di Sassari, stabilito dalla L.R. 8/2025. «Una scelta che, in assenza di un piano sanitario definito, mina la continuità assistenziale, la qualità dei servizi erogati e la tutela del personale sanitario e tecnico».
La Uil, attraverso il Segretario Oscar Campus, chiede con urgenza: Garanzie scritte entro il 20 dicembre 2025 sulla continuità delle cure, il mantenimento dei servizi esistenti e la piena funzionalità delle strutture; Una programmazione sanitaria chiara e sostenibile, con risorse certe e dotazione di personale adeguata; La possibilità per il personale coinvolto di scegliere l’azienda presso cui permanere, evitando trasferimenti imposti. «Il Presidio Ospedaliero Marino – continua Oscar Campus – è un punto di riferimento essenziale per la cura, la riabilitazione e l’assistenza post-acuta. Svuotarlo o indebolirlo senza adeguate garanzie rappresenterebbe un grave danno per l’intero territorio del nord-ovest Sardegna».
Foto d'archivio
|