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Antonio Sini
14 maggio 2004
Completamente scomparsa la spiaggia di Punta Negra
Non c’è un granellino di sabbia, solo desolante Posidonia spiaggiata, già in gran quantità rimossa dai mezzi meccanici. La sabbia si dovrà riprendere dal mare?

La spiaggia di Punta Negra non esiste più. Colpita a morte dalle mareggiate dei giorni scorsi, soprattutto dal Libeccio e dal Ponente che ha soffiato con veemenza nei giorni scorsi. L’arenile è stato portato via dai marosi, un danno dalle dimensioni poco quantificabili. Non c’è un granellino di sabbia, solo desolante Posidonia spiaggiata, già in gran quantità rimossa dai mezzi meccanici. Pietre di grosse dimensioni occupano la parte sottostante dell’albergo omonimo. La spiaggia di Fertilia, frequentatala da numerosi residenti d’Estate, nonché dai turisti dell’Albergo che gode di una concessione demaniale, si presenta devastata. La forza della natura, sprigionata dal mare, si è abbattuta nel golfo lasciando per terra fango misto ad argilla, “la cava”come usualmente la chiamano i residenti attualmente è inaccessibile. Si vedono dei lavori in corso per la rimozione della Posidonia, pare effettuati dalla proprietà dell’Albergo, che lotta contro il tempo per rimettere in sesto un ambiente devastato. Colpa del mare, ma anche dell’uomo che nel tempo ha “lavorato” sulla spiaggia in maniera anomala. Ogni anno rimozione forzata del materiale inerte da parte di ruspe, e come sempre siccome si è pensato al “carpe diem”, non si è voluto mai pensare ad un progetto che desse respiro alla situazione di Punta Negra. Lo scorso anno si sono rimossi dall’acqua massi che facevano frangere le onde, il risultato è stato che il mare si è scagliato contro la costa senza più ostacoli naturali. Danni rilevantissimi anche per quanto riguarda le parti in cemento dell’albergo che poggiavano sulla scogliera. E ora? Si parla della sabbia “riportata” fronte palazzo dei Congressi, risucchiata dal mare, nel mentre altri siti sono rimasti devastati e…basta. Altro che rischio di buttare la sabbia nella discarica di Scala Erre…c’era solo l’imbarazzo della scelta di dove “parcheggiare” la sabbia per poi spargerla con grande parsimonia. Ora si spera nel miracolo dell’uomo: la sabbia verrà presa dal mare con i mezzi meccanici, come ogni anno, e ridistribuita sulla costa. Tutto per poter salvare la stagione turistica dell’albergo, altrimenti compromessa. Ma anche per questo angolo di Alghero dimenticato si dovranno trovare correttivi. Perché della “cava” non ci rimangano solo le foto ricordo che conserviamo gelosamente.
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