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Antonio Sini 20 maggio 2004
Coste a rischio erosione, in pericolo le spiagge italiane, anche le nostre
Sardegna in zona gialla, che segnala un´esposizione moderata al fenomeno, noi ad Alghero siamo coscienti del futuro che ci aspetta?
Coste a rischio erosione, in pericolo le spiagge italiane, anche le nostre

Complessivamente in Europa, sottolinea lo studio che oggi verrà presentato nel corso di una conferenza internazionale a Bruxelles, un quinto delle coste è già seriamente danneggiato: ogni anno il mare inghiotte da 50 centimetri a due metri di spiaggia, fino a 15 metri in certi tratti. Lo scenario fotografato - secondo le anticipazioni date in un incontro tecnico - è di alta emergenza, con spiagge, strade, case e infrastrutture che saranno presto inghiottite dal mare per effetto di un´erosione provocata in gran parte da un eccesso di attività umane che moltiplicano gli effetti dovuti a cause naturali (onde, correnti, temporali). In una mappa europea che indica con diversi colori le regioni più colpite dal fenomeno, in Italia si evidenziano l´Emilia Romagna in zona rossa (esposizione molto alta), il Veneto, la Puglia, il Lazio, la Toscana e la Liguria in zona arancione (alta esposizione) e il Friuli Venezia Giulia, le Marche, l´Abruzzo, il Molise, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia, la Campania e la Sardegna in zona gialla, che segnala un´esposizione moderata al fenomeno. Secondo lo studio, in Italia il fenomeno erosivo è aggravato da un eccesso di urbanizzazione. Noi ad Alghero lo abbiamo sotto gli occhi man mano che passano gli anni. Ma non bastassero gli agenti atmosferici a colpire mortalmente i litorali, ultimamente anche l’uomo ce ne mette del suo. Il Lungomare Busquet fronte San Giovani, ha “divorato” un ragguardevole tratto di spiaggia, che in pochi anni era cresciuta enormemente, per uno strano gioco delle correnti. Nel mentre Fronte Camping Mariposa, è scomparsa del tutto nel giro di una decina d’ anni. La linea della battigia è arretrata su tutto il litorale, sino ad arrivare quasi a zero fronte Palazzo dei Congressi. Un repentino, quanto opinabile intervento di “riporto” di sabbia ha fatto arretrare il mare. Punta Negra è martoriata, una imponente documentazione fotografica lo dimostra. La mano dell’uomo che interviene sugli arenili e in…acqua con le ruspe, sono la dimostrazione che a pochi interessa il futuro del nostro litorale. Si vive alla giornata, o meglio alla stagione, finita la quale si rinvia il discorso dell’impoverimento dei litorali e della rimozione del sistema naturale di ancoraggio della sabbia a…forse mai. Che dire? Se dal mare si ricava ricchezza, con l’industria turistica, sulla costa e nel mare si deve investire. Urgono studi seri e approfonditi sulle correnti e sul fenomeno dell’erosione, che non durino lo spazio di una stagione. Ci vuole sensibilità per non “violentare” gli arenili vanamente. Il danno arrecato quest’anno lo pagheremmo salato il prossimo. Nel frattempo dateci retta: via le ruspe dagli arenili!



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