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Antonio Sini
31 maggio 2004
Fra poco ci sarà la sabbia a Punta Negra
La proprietà dell’omonimo albergo quest’anno aspirerà la sabbia direttamente dal mare con delle apposite pompe idrovore

La spiaggia di Punta Negra non esiste più, al suo posto c’è un sottofondo terroso rossiccio, posidonia tagliuzzata in ogni dove. In questi giorni lavorano contro il tempo, gli operai dell’Hotel omonimo, forconi alla mano puliscono la spiaggia da centinaia di metri cubi di poseidonia spiaggiata che in continuazione arriva nell’insenatura naturale. Una gran mole di poseidonia è stata portata via, ruspe e camion sono stati all’opera per settimane. Ora si pone il problema di dare alla spiaggia la sua vera sembianza, per poter permettere ai turisti dell’albergo, nonché ai residenti di poter soggiornare nella storica “cava”. Il lavoro che è nell’intenzione della proprietà dell’Albergo è degno della massima attenzione, messe da parte ruspe e pale meccaniche per prelevare la sabbia dal mare, quest’anno il Punta Negra spirerà la sabbia direttamente dal mare con delle apposite pompe idrovore. Il tutto a una distanza di almeno trecento metri dalla battigia: “abbiamo chiesto a tutti gli enti preposti i necessari nulla osta, ci confida un addetto ai lavori, e pare che il comune ci invierà un suo tecnico per verificare la bontà dell’operazione”. Sarebbe il primo vero caso di ripascimento in una spiaggia algherese, Punta Negra farà da apripista, e non vi è dubbio che è molta la fiducia che si ripone in questa operazione. Si pensa che in settimana il lavoro possa incominciare, tutto dipende dal tempo e sopratutto dalle condizioni meteo: non si vuole che una nuova e inaspettata mareggiata vanifichi il lavoro. Ma l’albergo deve effettuare anche lavori di consolidamento fronte mare, pare che questo si farà con pietra viva, un intervento a salvaguardia della struttura vera e propria. Ci si augura che il cemento venga usato con molta parsimonia, perché non è con questo che la costa va rimodellata. Per l’insenatura naturale di Punta Negra urge uno studio approfondito per la realizzazione di barriere frangiflutti, sicuramente al largo, che creino una barriera atta ad “addomesticare la veemenza del libeccio e del ponente che ormai si scaraventano sulla costa con una forza inaudita.
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