Antonio Burruni
25 ottobre 2008
Piano idrogeologico: Alghero a Rischio 1
In base al Piano di assetto idrogeologico, i Comuni della Sardegna sono stati divisi in quattro zone, a seconda della pericolosità. Le vere cause dei problemi sono da ricercare nel disordine urbanistico

ALGHERO – Assemini, Ballao, Barisardo, Baunei, Bosa, Cagliari, Capoterra, Castiadas, Decimoputzu, Elmas, Galtellì, Jerzu, San Vito, Tertenia, Uta, Villaputzu e Villasor. Sono diciassette i Comuni della Sardegna inseriti nell’area a “Rischio 4”, quella considerata a maggior pericolosità idraulica secondo il “Piano di assetto idrogeologico regionale”.
I numeri, da 1 a 4, indicano il livello di rischio in base alle costruzioni realizzate nelle vicinanze di canali di scolo idrico, fiumi, ruscelli e corsi d’acqua in genere.
Oltre alle diciassette realtà a rischio massimo, sono ventuno i Comuni a “Rischio 3” (come Olbia, Ozieri, San Teodoro o Selargius), diciotto quelli a “Rischio 2” (Castelsardo e Porto Torres) e ben centocinque a “Rischo 1”.
Tra questi ultimi c’è Alghero, inserito nella stessa fascia di pericolosità riservata, tra l’altro, a realtà turistiche legate al mare, come Arzachena, La Maddalena, Palau, Sant’Antioco e Santa Teresa di Gallura, ma anche a Comuni dell’entroterra come Olmedo, Putifigari, Sassari, Sennori e Tissi.
La vera causa del dissesto idrologico che sta avendo in questi giorni la massima risonanza in seguito ai fatti cagliaritani, è da ricercare nel disordine urbanistico in zone sensibili, cioè nelle vicinanze di corsi d’acqua di varia natura.
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