Red
6 novembre 2008
Pesca all’Asinara: le proposte di Stintino
L’assessore alla Pesca Schiaffino le ha presentate durante la Tavola rotonda convocata nel comune del Nord Sardegna

STINTINO - Una tavola rotonda per parlare delle problematiche della pesca nelle acque dell’Asinara. Oggetto dell’incontro era la proposta di un modello di gestione della piccola pesca costiera dell’Area Marina protetta dell’isola dell’Asinara.
Un confronto aperto tra Ente Parco, associazioni e sindacati di categoria, studiosi, Regione e le marinerie di Stintino e di Porto Torres che, in un primo momento avrebbe dovuto tenersi proprio sull’isola parco. Martedì scorso invece, ha visto i partecipanti riunirsi a Porto Torres, a San Gavino, a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Un mare agitato, ma non troppo, non ha consentito al Camogli di lasciare il porto turritano con i suoi passeggeri e affrontare un viaggio che sarebbe potuto durare anche alcune ore.
Da Stintino invece le motonavi, che giornalmente fanno tappa sull’isola, hanno lasciato gli ormeggi regolarmente alla volta dell’Asinara. «Questo a ulteriore dimostrazione di come Stintino rappresenti l’ideale porta d’accesso per l’isola – ha detto Angelo Schiaffino, assessore alla Portualità e alla Pesca del Comune di Stintino, durante la tavola rotonda – e come tale dovrebbe essere tenuto in considerazione.
Diversi i punti toccati durante la riunione dall’amministrazione comunale di Stintino, rappresentata dall’assessore Schiaffino, dispiaciuto per il fatto che la tavola rotonda non si sia svolta nella sala consiliare stintinese. Stintino infatti si era candidata ad accogliere questa iniziativa. Il rappresentante della Giunta Diana ha avanzato l’ipotesi della possibilità di pesca per i pescatori di Stintino e Porto Torres entro i 150 metri dalla costa dell’Asinara, limitatamente a particolari periodi dell’anno e per particolari tipi di pesca, come ad esempio quella alle occhiate e alle palamite.
Con riferimento al decreto istitutivo dell’Area marina protetta, Angelo Schiaffino ha suggerito la modifica dei punti “f” e “g” dell’articolo 6 del decreto, che non permette ai pescatori in attività dopo il 2002 di poter operare nelle acque dell’Area marina protetta. L’assessore inoltre ha proposto la modifica dello stesso nominativo dell’Area marina, «che – ha suggerito Schiaffino – poiché riguarda anche le acque territoriali stintinesi, dovrebbe cambiare il proprio nominativo in un più appropriato “Area marina protetta isola dell’Asinara e Capo Falcone”».
Schiaffino ancora ha sollecitato il declassamento di Cala di Sgombro di Fuori da area “A”, a tutela totale, ad area “B”, con meno vincoli. Toccato anche il tema spinoso dei delfini: «Stiamo avviando uno studio in collaborazione con l’Icram – ha detto Schiaffino – per censire il numero di esemplari presenti nel Golfo, che farà il paio con uno studio già fatto per la stima dei danni. Avremo così una base scientifica sufficiente per chiedere a Bruxelles o a Roma un risarcimento per i nostri pescatori».
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