Subito in città un comitato di crisi permanente per affrontare le emergenze a cui sono chiamate le famiglie algheresi
ALGHERO - «La pioggia degli avvisi di accertamento in rettifica sui versamenti ICI dal 2003 in poi, sono la conferma del fatto che, chi oggi siede al governo della città, non ha la minima percezione dello stato di disagio e in alcuni casi di vera indigenza, in cui versano i cittadini Algheresi. Mentre è assolutamente prioritario istituire in città un comitato di crisi permanente, per affrontare le emergenze a cui sono chiamate le famiglie algheresi, ci si è determinati a perseguire e mettere in mora la parte più debole della città: quella già in affanno».
E’ il commento di Enrico Daga sulla vicenda delle
cartelle Ici recapitate in questi giorni ai cittadni algheresi. Code agli uffici postali, presso gli studi dei consulenti, in comune, presso gli uffici della SECAL. Una anomala ondata di pensionati, lavoratori, disoccupati e casalinghe, che, frastornati, si domandano se sia diventata una colpa essere cittadini di Alghero.
«E' pur vero che l' ICI è la più importante imposta su cui i comuni basano le loro spese, ma è anche vero che il comune è fatto prima di tutto di cittadini, non è un'ente astratto e non può essere ridotto a mera politica da consiglio d' amministrazione –dichiara il Consigliere del PD - una richiesta di pagamento con sanzioni inaccettabili, ed interessi di mora al seguito per aver magari commesso un banale errore nel versare ICI, TARSU ecc., che arriva tra capo e collo, sommandosi a tutti gli altri pagamenti (bollette, gas, mutui,canoni vari..) che appesantiscono una grave condizione di disagio economico».
«E’ sopportabile?», si domanda Daga che ricorda la recente campagna elettorale della destra durante la quale Silvio Berlusconi aveva preso impegno con gli italiani di abolire l'ICI per la prima casa. «I nostri amministratori locali -conclude- per mano della neonata società di riscossione, capitanata dal suo presidente, fanno le pulci ai cittadini».