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Antonio Burruni 20 novembre 2008
Bando Psic: Il Consiglio sospende la delibera
Secondo i consiglieri comunali, mancano studi e documentazioni idonee per prendere una decisione chiara sull’argomento
Bando Psic: Il Consiglio sospende la delibera

ALGHERO – Dopo il prologo della sostituzione nella Terza e Quarta Commissione Consiliare di Lelle Salvatore al posto del neo-assessore Gianfranco Langella, l’attenzione del Consiglio Comunale si è rivolta verso una delibera riguardante il Bando Psic. Il territorio algherese ha tre aree interessante dal Psic, una di queste è il Lago di Baratz.

Ma da subito, si è capito che non si sarebbe trattato di una semplice presa d’atto, perché già l’assessore Gianni Spano, ha spiegato che avrebbe illustrato il documento più come atto d’ufficio che come atto convinto. Per capire il motivo, bisogna tornare indietro nel tempo. Nel 2006, il Consiglio Comunale ha approvato una scheda del piano di Gestione. Successivamente, il Comune di Sassari, capofila nella gestione dell’area, ha apportato nuove modifiche, che abbisognano di una nuova votazione da Alghero. Il discorso punta principalmente sul rapporto idrico del bacino, con un occhio di riguardo sulla riforestazione, l’ampliamento della rete idrica del Consorzio Nurra, un monitoraggio quinquennale della zona e la realizzazione di un by-pass idraulico per alimentare il lago quando il livello scende, pompando acqua da un laghetto artificiale adiacente, posto ad ovest di Baratz.

Il primo a porre dubbi sull’operazione è Antonello Usai. Il consigliere dell’Udc ha ricordato i vari motivi dell’impoverimento del Lago ed ha spiegato che, per mettere a regime il bacino, secondo gli standard del temoclino estivo, ci vorrebbero circa due metri cubi d’acqua. Un’azione che rischierebbe di seccare l’intera zona, magari senza neanche centrare l’obbiettivo, visto che, in caso di frattura nel fondale del Lago, l’acqua verrebbe praticamente “persa”, come in uno scolapasta. «Sono stati superficiali», ha dichiarato, ricordando come, nella riunione dello scorso mese di giugno, abbiano partecipato Regione, Provincia e Comune di Sassari, mentre non sono stati neanche invitati il Comune di Alghero, il Parco di Porto Conte e l’Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana. Usai ha spiegato che il Parco Geominerario ha dato la disponibilità per verificare la perdita nell’agro, ma che lo studio è ancora in itinere. Prima di decidere su un intervento, bisognerebbe effettuare una valutazione d’incidenza e d’impatto ambientale. In più, modificando artificialmente il sito, si incorrerebbe in una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea, quindi, «approvare questa delibera, senza sicurezze, vorrebbe dire andare a pagare in maniera sonante quanto deciso dal Comune di Sassari».

Dopo la richiesta di Antonello Usai di ritirare il documento, Giancarlo Piras ha sottolineato come questo sia un problema di cui l’intera aula deve prendere atto, ricordando le perplessità sollevate già in Commissione, per la mancanza di studi e documentazioni. A tal proposito, Gianni Cherchi ha ricordato come, proprio in Commissione, l’accordo fosse di rivedersi prima di portare il documento in aula. «Una parte così importante del territorio non può essere lasciata all’improvvisazione», ha aggiunto Vittorio Curedda.

Dopo l’intervento conclusivo del sindaco Marco Tedde, che ha sottolineato gravi difetti d’istruttoria, dichiarando come «non possiamo decidere di rischiare di pregiudicare il nostro territorio, per una decisione avventata a monte», non capendo i motivi che hanno portato ad un mancato coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale nella riunione di giugno, ha asserito come fosse un obbligo politico e morale sospendere la delibera.



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