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30 giugno 2004
A Cagliari il “35th Anniversary Tour” dei mitici Yes
Uno dei grandi gruppi rock degli anni ’70 giunge in Sardegna per una serata impedibile con Jon Anderson voce solista, Steve Howe alla chitarra, Alan White alla batteria, Rick Wakerman tastiere e Chris Squire al basso

Il viaggio continua per i pionieri del progressive rock, mentre i loro fan europei finalmente hanno quello che hanno sempre chiesto. Il Full Circe Tour prosegue nel 2003 con il ritorno di Rick Wakeman, componente storico del gruppo, che unendosi al cantante Jon Anderson, al bassista Chris Squire, al chitarrista Steve Howie e al batterista Alna White ha formato quella che gli appassionati considerano la formazione classica degli Yes. La band ha concluso da poco un tour di cinquanta date negli Stati Uniti, con spettacoli che hanno registrato il tutto esaurito in un gran numero di anfiteatri, per presentare In A Word: Yes (1969-), il cofanetto con cinque CD pubblicato recentemente che è la raccolta più completa degli Yes, il cui repertorio propone più di tre decenni di musica spaziando dall’album omonimo inciso per la Atlantic nel 1969 a Magnification, inciso nel 2001 per la Beyond Records.
La storia
Spettacoli di qualità: era questo l’obiettivo che volevano raggiungere Jon Anderson e Chris Squire, quando nel 1969 cominciarono a lavorare insieme, dopo che si erano conosciuti al La Chase Club di Soho, a Londra. I due avevano molto in comune, a partire dalla passione per Simon & Garfunkel, i Fifth Dimension e i Byrds. Essi volevano formare un gruppo in grado di andare oltre l’impeto dell’ R&B per enfatizzare la melodia, i testi, le armonie vocali. Tutto questo doveva essere accompagnato da un gruppo eccellente che doveva avere la forza di un’orchestra.
Essi provarono la prima versione di Yes in un seminterrato del West End, a Londra, con l’apporto del chitarrista Peter Banks, del tastierista Tony Kaye e del batterista Bill Bruford. Questi musicisti delinearono il suono futuro degli Yes con i primi album che registrarono per la Atlantic: Yes (1969) e Time And A Word (1970).
Intorno al 1972 l’America si accorse di loro. In quello stesso periodo Steve Howe si unì alla band come chitarrista solista contribuendo al successo di The Yes Album (1971). Nel corso dei primi anni Settanta un’intensa serie di concerti negli Stati Uniti riscosse il consenso del pubblico rock più acceso. Rick Wakeman, il nuovo brillante tastierista che aveva sostituito di Tony Kaye, esordì durante la lavorazione di Fragile (1972), l’album che anticipò lavori splendidi quali Roundabout e Long Distance Runaround.
Molti altri album importanti seguirono in quel periodo così felice e ricco di successi. Close To The Edge (1972), il doppio epico Tales From Topographic Oceans (1973) e Relayer (1974) colpirono l’immaginazione del pubblico e furono accompagnati da esibizioni perfino più spettacolari. Durante questo periodo tumultuoso Bill Bruford fu sostituito da un nuovo e potente batterista, Alan White, mentre il tastierista Patrick Moraz prese il posto di Wakeman durante l’incisione di Relayer.
Poi arrivò il punk rock. Molte bands affermate rimasero vittime di un violento cambiamento nella moda e nell’attitudine. Gli Yes si tennero alla larga dalla tempesta per poi tornare con alcuni dei loro album più importanti e fortunati. Alla fine della decade essi produssero Going For The One (1977), che comprendeva il singolo di successo “Wondrous Stories”, e Tomato (1978), che nonostante alcune recensioni meno positive includeva l’audace “Arriving UFO”.
Tuttavia, nei primi anni Ottanta, gli Yes vissero un periodo di crisi. Jon Anderson e Rick Wakeman lasciarono la band per dedicarsi a progetti solisti e il loro posto fu preso dal cantante Trevor Horn e dal tastierista Geoff Downes. I “nuovi” Yes si presentarono con un album intitolato non a caso Drama (1980), che comprendeva alcuni brani inaspettatamente potenti, come “Machine Messiah”. Dopo il tour americano che aveva visto l’esordio di Trevor Rabin, il gruppo parti per un difficile giro di concerti in Europa.
I nuovi componenti lasciarono il gruppo insieme a Steve Howe. Questi poco dopo formò gli Asia, che diventò una delle rock band più famose degli anni Ottanta. Chris Squire e Alan continuarono a tenere alta la bandiera degli Yes con il chitarrista sudafricano Trevor Rabin, che compose molto del nuovo repertorio. Egli fu uno degli autori di “Owner Of A Lonely Hearts”, uno dei successi più grandi della band, che contribuì non poco alle fortune dell’album 90125 (1983). Con il ritorno di Jon Anderson come cantante solista e quello del tastierista Tony Kaye il futuro del gruppo sembrava ormai assicurato. Lo stesso team – Rabim, Anderson, Squire, White e Kaye – avrebbe prodotto il successivo e acclamato Big Generator (1987).
L’inizio degli anni Novanta fu segnato da un po’ di confusione. La band si divise in diversi progetti legati a ispirazioni differenti. Ad un certo punto Jon formò un gruppo chiamato Anderson, Bruford, Wakeman & Howe, mentre gli Yes “ufficiali” rimasero attivi a Los Angels sotto la guida di Chris Squire e Trevor Rabin. Nel 1991 la nostalgia si fece sentire. Jon Anderson ebbe l’idea di riunire il maggior numero possibile di ex- componenti del gruppo per l’album Union e il relativo tour del 1991. A questo progetto unico presero parte i tastieristi Tony Kaye e Rick Wakeman, i batteristi Bill Bruford e Alan White e i chitarristi Steve Howe e Trevor Rabin. Essi partirono per un tour mondiale esibendosi “in cerchio”. Quando il palcoscenico circolare girava intorno a Jon, che cantava al centro, molti appassionati degli Yes ebbero la sensazione che il loro passato girava prima di loro!
Un nuovo album degli Yes, Talk, è stato pubblicato nel 1994, con la produzione di Trevor Rabin. Jon Anderson era di nuovo il cantante solista mentre il “Talk Tour” ha segnato l’arrivo del chitarrista e corista Billy Sherwood. Trevor Rabin ha poi deciso di concentrasi sulla composizione di colonne sonore e sulle registrazioni dei suoi dischi come solista. Comunque, la storia degli Yes non era ancora finita. Tutto, ancora una volta, è cominciato di nuovo grazie all’unione di Jon Anderson, Steve Howe, Rick Wakeman, Chris Squire e Alan White.
Essi hanno cominciato a lavorare ad una nuova serie di album, che ha compreso anche Keys To Ascension Vol.1 e Vol.2 (pubblicati nel 1996), entrambi basati su registrazioni effettuate durante una serie di concerti tenuti in California al Freemont Theatre di San Louis Obispo. Durante quelle esibizioni, il gruppo ha interpretato brillantemente brani come “Roundabout”, “Starship Trooper” e “America”, oltre a proporre nel migliore dei modi i vecchi classici. Poco dopo Rick Wakeman ha lasciato la band per dedicarsi alla sua carriera come solista.
Open Your Eyes, il successivo album in studio (uscito nel 1997) presentava canzoni scritte da Chris Squire e Billy Sherwood e ha visto la presenza come ospite del tastierista Steve Porcaro (Toto). Billy è diventato il tredicesimo nuovo componente degli Yes e ha partecipato anche al tour mondiale di Open Your Eyes.
Sotto la guida del rispettato e apprezzato produttore Bruce Faibarin, la band ha realizzato The Ladder, il cui repertorio spaziava da ballads quali “It’s A Good Day” e “If Only You Knew” ad un set notevole Afro-Caraibico.
Per Magnification (2001) il gruppo ha ritrovato la magia di un tempo. Questo lavoro è nato infatti dalla collaborazione tra Jon Anderson, Steve Howe, Chris Squire e Alan White. In passato rock bands e artisti pop avevano registrato album sinfonici, ma gli Yes sono stati i primi a coinvolgere un direttore d’orchestra, Larry Groupe (The Contender), compositore e direttore d’orchestra che ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, nella scrittura, negli arrangiamenti e nella produzione di un intero progetto. Prima nessun altro artista rock o pop aveva integrato un’orchestrazione classica per tutto un processo creativo. Pubblicato nel 2002, The Yes Simphonic DVD è stato girato con il supporto delle migliori risorse tecnologiche ad Amsterdam e comprende, oltre a due ore di concerto con gli Yes che interpretano tutti i loro successi, anche rare scene girate dietro le quinte. Sempre nel 2002 sono stati pubblicati le versioni DVD-A di Magnification e Fragile.
Nel gennaio del 2003 i primi album della band, YES (1969), Time and a word (1970) e Fragile (1972) sono stati ristampati dalla Warner Records. Le nuove versioni di questi classici sono state completamente rimasterizzate e presentano del materiale inedito. La scorsa estate sono stati ristampati altri album classici del gruppo.
Cagliari 5 luglio 2004 – Fiera campionaria ore 22 - www.yesworld.com
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