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S.A. 9:39
Surf Therapy a Porto Ferro: convegno il 23 settembre
Il surf come strumento di benessere fisico, sociale e psicologico. Strumento funzionale alla creazione di un protocollo europeo di sicurezza e inclusione nella Surf Therapy. Se ne parlerà all´Università di Sassari e protagonista sarà la Bonga Surf School, specializzata in questa attività motoria
Surf Therapy a Porto Ferro: convegno il 23 settembre

SASSARI - «La Surf Therapy? Arricchisce chiunque ci si dedichi con passione: siamo tutti cresciuti dal punto di vista umano e professionale. I bambini e le bambine coinvolti sono capaci di trasmetterci qualcosa di davvero prezioso importante» afferma Marco Pistidda, Ambassador italiano del progetto SurFedAUT, giovane sassarese fondatore nel 2015 della Bonga Surf School, scuola di surf con sede in Sardegna, a Sassari sulla spiaggia di Porto Ferro. Lui e la sua dinamica crew di surfisti, surfiste e professionisti - insieme ai giovanissimi protagonisti del progetto - sono i protagonisti sulla scena del pilot italiano di SurFedAUT, che sarà presentato a Sassari martedì 23 settembre alle ore 9 in un convegno organizzato negli spazi dell’Aula Magna Complesso Biomedico di viale San Pietro 34/b). Il surf è uno splendido sport. Ma è anche una efficace terapia.

«L’obiettivo del progetto è quella di rivoluzionare il mondo della Surf Therapy, abbassando i rischi al minimo e rendendo l’attività sicura, inclusiva e formativa. Questo rende, di conseguenza, il nostro lavoro più efficace, permettendo ai partecipanti di trarne il maggior beneficio possibile. Con la conferenza del 23 settembre presso l’Università di Sassari vogliamo condividere con i nostri partner europei, con gli studenti e con chiunque vorrà partecipare, il valore di questo percorso e l’impatto che può avere sulle comunità locali e internazionali» prosegue Marco Pistidda, parte di una scuola che ha come specializzazione proprio la Surf Therapy rivolta a bambini e giovani con disturbo dello spettro autistico e neuro-divergenze e che è, a sua volta, parte di un insieme di soggetti operativi che coinvolge partner come scuole di surf, Università, organizzazioni della società civile e federazioni sportive provenienti da Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna.

Il surf come strumento di benessere fisico, sociale e psicologico. Strumento funzionale alla creazione di un protocollo europeo di sicurezza e inclusione nella Surf Therapy, al validare un manuale di buone pratiche (testato in varie tappe europee) ed al diffondere standard comuni che permettano alle scuole di surf di offrire programmi sicuri, inclusivi e sostenibili. Benefici? Sviluppo delle capacità motorie, coordinative e condizionali; stimolazione sensoriale e cognitivo-comportamentale; potenziamento delle abilità sociali e relazionali e incremento della fiducia in sé stessi e della connessione con la natura. A tal proposito, oltre ai numerosi interventi previsti nel corso delle tre fasi del convegno del 23 settembre, particolarmente interessante è quello che avrà come relatrice Marialuisa Maiorano, surfista in forza alla Bonga Surf School, istruttrice federale L1 e Surf Adaptive, dottoressa in Scienze delle Attività Motorie, preventive ed adattate: in qualità di chinesiologa ed esperta della qualità del movimento, focalizzerà l’analisi sui dettagli dell’impegno muscolo scheletrico e dei conseguenti miglioramenti fisico motori che i giovani ottengono grazie alla partecipazione costante alle sessioni di surf therapy.

Proprio per questo il progetto SurFedAUT punta a costruire un protocollo che rende proprio la Surf Therapy attività sicura, inclusiva e riconosciuta. SurFedAUT è progetto europeo triennale co-finanziato dall’Unione Europea che ha come obiettivo lo sviluppo dell’ESFA (European Safety Framework for inclusive and healthy surf environments for AUTism), protocollo europeo di sicurezza nel surf inclusivo per l’autismo. Quello sassarese sarà il penultimo evento di una roadmap che partita da Cadiz (Spagna) e passata poi per Ericeira (Portogallo), Gran Canaria e L’Aia (Paesi Bassi), dopo Porto Ferro terminerà il suo percorso Biarritz (Francia, dicembre 2025) con momento conclusivo del progetto e resoconto finale.



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