Sara Alivesi
21 gennaio 2009
Antonio Marras accoglie Obama
Due milioni di persone ieri a Washington per il giuramento di Barack Obama. Un algherese, Antonio Marras, allestirà l´appartamento del neo presidente americano per il prossimo appuntamento del G8 alla Maddalena

WASHINGTON - Due milioni di persone hanno assistito ieri a Washington all’inaugurazione di Barack Hussein Obama, quarantaquattresimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Una folla immensa di "turisti della storia" ha assistito non solo al giuramento dell’uomo più influente del pianeta, ma ad una nuova stagione per l’America e per il mondo. La straordinaria forza della democrazia americana, dopo i tormentati anni dei due mandati Bush, risorge dalle sue ceneri e consegna la guida della Nazione ad un afroamericano, «un uomo che sessanta anni or sono non sarebbe neppure stato servito in un ristorante».
Umiltà, ambizioni senza "false promesse" e unità sono le parole che ritornano nel discorso di Obama che si accinge ad affrontare la crisi economica peggiore dal 1929. La speranza era il sentimento che si leggeva nei volti delle persone presenti al giuramento. La speranza che non tutto è già stabilito, che il "Yes, we can" può diventare realtà e che il «sogno americano» ha ancora ragione di esistere. Un po’quello che non succede dalle nostre parti. Dove l’arte dell’inciucio è talmente radicata nella mentalità italiana che per estirparla dovrebbe rinascere l’Italia stessa, o gli italiani. Dove il "si può fare" di Veltroni non ha convinto gli elettori nostrani che gli hanno preferito Berlusconi. Dove i ricercatori più capaci, gli scrittori più coraggiosi e i giovani sognatori devono trasferirsi all’Estero, per lavorare, vivere e sognare.
Nella nostra bella cittadina, che non ha un’importanza cruciale rispetto al mondo, ma tanta (ci si augura) per chi ci abita, le cose non vanno molto meglio. A parte i giri di valzer, gli addii e i ritorni, le conferme e smentite dei politici locali nel periodo pre-elezioni Regionali; è la rassegnazione dei giovani algheresi a preoccupare. Poco lavoro ma poche iniziative; e ancora meno idee, ambizioni e speranze. Non ci resta che piangere? Ma no, c’è da rimboccarsi le maniche, ciascuno nei propri campi ed interessi, senza aspettare necessariamente l’aiuto del politico amico. C’è da informarsi su tutte le varie possibilità offerte dal territorio e coglierle. C’è da viaggiare e sfruttare la grande occasione dei voli low cost e importare nuove idee per sviluppo e occupazione. C’è ancora da sognare, laddove è possibile farlo.
Un algherese, cresciuto ad Alghero e che ci vive tuttora (diviso tra Parigi e Milano) è riuscito nell’impresa. Antonio Marras è diventato uno degli stilisti più apprezzati nel mondo, con una sua linea d’abbigliamento e rivestendo da qualche anno il ruolo di direttore creativo di Kenzo, una delle firme storiche della moda internazionale. Sarà lui ad occuparsi dell’ospitalità sarda per l’appuntamento di luglio con il G8 alla Maddalena. Sempre lui a creare l’appartamento e i doni da offrire a Barack Obama nel rispetto dello stile e delle radici isolane. A volte il "Yes, we can" si può anche a casa nostra.
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