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Sara Alivesi 18 aprile 2009
Coste, l´erosiose continua
«Barriere per la sabbia»
Maggiore riguardo e interventi per le spiagge e le coste algheresi, danneggiate dal maltempo degli ultimi anni e dai mancati interventi di prevenzione e salvaguardia dei litorali. Servono progetti in grado di proteggere le coste
Coste, l´erosiose continua. «Barriere per la sabbia»

ALGHERO – “Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare” diceva il motivo di una famosa canzone degli anni‘60. Da altre parti, forse, ma non ad Alghero dove le mareggiate e gli eventi climatici degli ultimi anni, in particolare dello scorso inverno, hanno modificato e alterato visibilmente i litorali. La continua presenza di macchine sulla sabbia e l'assoluta mancanza di barriere poi, contribuisce ad aggravere il problema.

Da San Giovanni alle Bombarde, il mare ha portato via metri di spiaggia, mentre il vento a disperso i preziosi granelli nelle strade. Per quanto riguarda la sabbia si attende che la natura, col tempo, restituisca quello che si è presa. Per il resto, è l’uomo a dover pensare alle soluzioni volte a prevenire, salvaguardare e intervenire sui luoghi e sugli eventi.

Per mesi si è parlato e discusso delle spiagge sporche e trascurate, della necessità di barriere che impediscano alla rena di invadere le strade, delle normative che regolano la pulizia delle alghe. Ma anche in questi casi: le parole e le promesse; gli interventi degli studiosi e le lamentele della gente; le richieste degli operatori e le mancate risposte; sembrano sparire come i granelli di sabbia portati via dal vento, senza guida né direzione.

Il caso della spiaggia antistante l’Ospedale Marino è eclatante. I metri di spiaggia scomparsa, ormai, non si contano: Un caseggiato in riva al mare visibilmente danneggiato. Il tratto lungo la costa che congiunge il Lido alla Pineta è impraticabile: più che una passeggiata è diventata una distesa di ferri, detriti e pietre che rendono pericoloso il passaggio. Il titolare dell’impianto balneare della zona ha sollecitato più volte l’intervento delle autorità competenti. Qualche visita da parte dei tecnici del Comune, nessun intervento. Sarà competenza della Regione, nessun segnale neanche da là.

La più grande e preziosa risorsa naturalistica e turistica della Riviera del Corallo è il mare, con le sue spiagge e rocce. Il turismo balneare, che piaccia o no, rappresenta sempre ed ancora l’offerta principale di soggiorno. Sottovalutare questa ricchezza, non proteggerla e valorizzarla è l’errore più grande al quale si potrebbe andare in contro e, che in parte, si sta già facendo. Le nostre coste sono i colori, i profumi e le immagini di una terra meravigliosa. Le nostre coste sono il lavoro, le famiglie e le tasse di un intero territorio: l'immobilismo e la mancanza di progettazione spaventa.



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