A.B.
5 maggio 2009
Asl rassicura: Animali sani, carni sicure
La filiera del suino sardo è sottoposta a rigidi controlli da parte dei veterinari delle Asl

SASSARI – «Il virus della nuova influenza, che arriva dal Centro America, interessa la sfera umana e non quella animale». Ci tengono a questa precisazione i veterinari del Servizio di Sanità animale del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Sassari. Doverosa, alla luce anche di quanto hanno affermato sia dall’“Oie-Organizzazione mondiale della sanità animale” con sede a Parigi, sia in Italia il Ministero della Salute. Secondo il direttore dell’Oie infatti bisognerebbe corregge il termine finora usato e «chiamare la malattia “influenza del Nord-America”, come era successo per quella spagnola (1918-79) e quella asiatica (1957-1958). Non c’è nessuna prova di trasmissione tramite l’alimentazione».
Il Ministero della Salute inoltre ha precisato che «i casi influenzali nord-americani rappresentano, allo stato attuale, il risultato di contagio interumano, e pertanto, i suini, seppure ipotizzati come origine del virus, costituiscono un rischio trascurabile, anche per l’assenza di introduzioni in Italia di tali animali non solo dal Messico e Stati Uniti, ma di fatto da tutti i Paesi terzi». Si tratta quindi di una garanzia non soltanto per l’uomo ma anche per gli stessi animali e gli allevamenti.
I primi casi di questa nuova influenza umana da virus “a/h1n1”, come è noto, sono stati legati a contatti ravvicinati tra maiali e uomo, perché il nuovo virus è di derivazione suina. Ma adesso questo si è adattato all’uomo ed è diventato trasmissibile da persona a persona. Da qui la necessità di attuare una serie di controlli che consentano di preservare la salute della popolazione. I controlli che i servizi veterinari svolgono, secondo quanto previsto dai regolamenti comunitari, sono numerosi, severi e sono tesi a prevenire, eliminare o comunque ridurre a livelli accettabili i rischi per gli esseri umani e gli animali, sia diretti che veicolati dall’ambiente, a garantire pratiche commerciali leali e a tutelare gli interessi dei consumatori.
«La salute e il benessere degli animali – afferma il responsabile del Servizio di Sanità animale dell’Asl di Sassari Francesco Sgarangella – sono fattori importanti che contribuiscono alla qualità e alla sicurezza degli alimenti, a prevenire la diffusione delle malattie degli animali e a favorire un trattamento più umano nei confronti degli stessi animali. Grazie ai sistemi di monitoraggio e controllo imposti dal Ministero – prosegue – siamo in grado di conoscere quello che arriva nel nostro paese. In particolare i controlli effettuati dai posti di ispezione frontaliera (Pif) sono in grado di dare assoluta garanzia dei prodotti o animali che vengono introdotti nel nostro paese dai paesi extracomunitari».
Sono quindi i Pif ad attivare i livelli di collaborazione continua con le altre Autorità sanitarie competenti e le Autorità doganali; soprattutto per intensificare le azioni volte a contrastare eventuali importazioni illegali, sia di animali vivi che di prodotti di origine animale. Per di più, grazie al sistema “Traces”, cioè al sistema di informazione veterinario integrato europeo, i veterinari sono in grado di risalire all’origine dei capi e di tracciare il loro intero percorso di provenienza.
«Inoltre – aggiunge Sgarangella – le movimentazioni in ambito nazionale sono legate a normative che tengono conto delle patologie dei suini presenti sul territorio. In Sardegna, ad esempio, per la peste suina, vengono effettuati addirittura doppi controlli, in azienda e al macello. Un’operatività che ci permette di dire che le nostre carni sono sicure». Una capacità operativa che periodicamente viene sottoposta a verifica attraverso audit e missioni ispettive da parte del “Food veterinary office” di Dublino, organo ispettivo della Commissione Europea.
I veterinari del Servizio di Sanità animale dell’Asl controllano gli animali presenti negli allevamenti, quindi al macello i veterinari del Servizio di Igiene degli alimenti di origine animale effettuano il controllo sui capi destinati appunto ad entrare nel circuito commerciale attraverso la macellazione. Insomma, l’intera filiera di produzione del suino sardo risulta assolutamente controllata, con verifiche e ispezioni a monte.
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