|
Red
26 maggio 2009
Studenti d’Europa contro la desertificazione
A Stintino un workshop internazionale sulle problematiche ambientali e del clima

STINTINO - L’ambiente e le strategie da adottare per affrontare i problemi della desertificazione e del degrado del territorio sono stati gli argomenti al centro del workshop internazionale che si è svolto ieri (25 maggio) nella sala consiliare del Comune di Stintino. Ad ascoltare gli esperti e a portare il loro contributo, con le esperienze acquisite sul territorio di provenienza o in zone del mondo con scarse risorse idriche, c’erano gli studenti di 11 Paesi europei: Portogallo, Spagna, Italia, Grecia, Macedonia, Turchia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia e Germania.
L’incontro, dal titolo “Desertification and land degradation, strategies and activities”, era organizzato dallo Iaas – Asa Sassari, l’associazione degli studenti della Facoltà di Agraria di Sassari, con il patrocinio del Comune di Stintino. A dare il via ai lavori, dopo i saluti istituzionali degli assessori al Turismo Angelo Schiaffino e all’Ambiente Antonella Mariani, è stato Andrea Motroni del Dipartimento specialistico regionale idrometeoclimatico dell’Arpas. Lo specialista si è soffermato in modo particolare sull’opportunità del confronto tra studenti stranieri delle problematiche al centro del convegno; ha quindi introdotto gli aspetti della desertificazione e del degrado del territorio.
Ed è stato sempre Andrea Motroni, che ha ricoperto anche il ruolo di moderatore, a coinvolgere gli studenti stimolando i loro interventi al termine di ogni relazione. Particolare interesse ha suscitato quella di Alessandro Delitala del Dipartimento specialistico regionale idrometeoclimatico dell’Arpas. L’esperto, che ha riassunto la questione dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, ha spiegato come in Sardegna la temperatura sia aumentata di un grado in 10 anni mentre, sempre nello stesso periodo di tempo, il livello del mare sia cresciuto di 8 centimetri. Situazione diversa per le piogge, che dal 2002 sembrano essere tornate nella media, con un effetto meno marcato rispetto a 10 anni fa.
Attesi gli interventi del Nucleo di ricerca sulla desertificazione (Nrd), prima con Giorgio Ghiglieri che ha parlato delle risorse idriche nei territorio aridi e semiaridi dell’Africa e presenterà due progetti eseguiti in Tanzania e Mauritania, poi con Salvatore Madrau che ha illustrato gli studi sulla desertificazione nella Nurra, quindi con gli studenti del Nucleo di ricerca sulla desertificazione di Sassari. Questi ultimi hanno esposto il progetto Smap II e illustrato le strategie usate per combattere la desertificazione nel Nord Africa, con il diretto coinvolgimento delle comunità agropastorali locali.
Il progetto quinquennale, conclusosi nel luglio 2007, ha consentito nelle aree di intervento di progetto, situate in Provincia di Marrakech, il ripristino della copertura vegetale in terre marginali e scarsamente produttive attraverso l’utilizzo di arbusti foraggeri arido resistenti. «A distanza di due anni dalla conclusione del progetto – hanno detto – le principali attività avviate nel corso dei cinque anni di intervento, in particolare la gestione del vivaio e delle piantagioni, proseguono in modo più che soddisfacente grazie all’attivo coinvolgimento delle popolazioni e delle autorità locali, che contribuiscono ad assicurare la sostenibilità degli interventi avviati».
Non sono mancati i contributi della rappresentanza degli studenti dell’Asaf dell’Università di Firenze che hanno portato a conoscenza della platea l’esperienza effettuata in Somalia sul pascolo e la desertificazione. A seguire nel pomeriggio gli studenti dello Iass Grecia di Atene e Salonicco hanno illustrato la loro esperienza del 2007 sugli incendi e la desertificazione. Quindi Giuseppe Brundu del Corpo forestale regionale si è occupato delle cause degli effetti del degrado del territorio e delle piante invasive.
Gli studenti turchi dello Iaas di Ankara hanno parlato delle loro esperienze per poi lasciare spazio ai colleghi spagnoli che hanno spiegato le azioni adottate per contrastare la desertificazione nelle zone aride del Continente Iberico con l’utilizzo delle biomasse. Il workshop si è concluso con l’intervento di Saverio Devoti dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ex Icram) che ha ripercorso il lavoro e gli studi svolti sulla spiaggia delle Pelosa, che hanno portato alla realizzazione delle passerelle, delle barriere a protezione delle dune e al ripristino di queste ultime.
|